Rinvio per la privatizzazione del gruppo Poste, il Tesoro cerca soci italiani

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Corriere della Sera ECONOMIA

Il governo rinvia la vendita del 14% di Poste. Ieri il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha confermato che il collocamento è stato interrotto «in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo a modalità e tempi dell’offerta». Cosa significa? «Nessun problema. Ci sono piccole cose tecniche, ma le mettiamo a posto», ha rassicurato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’improvviso stop, a pochi giorni dalla data attesa per l’operazione, ha però suscitato perplessità sul mercato. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La macchina per lanciare rapidamente l’Opv era stata messa in moto all’indomani del 17 settembre , il giorno nel quale il consiglio dei ministri aveva approvato il Dpcm per la privatizzazione, seppure rivisto e corretto rispetto alla versione iniziale licenziata dall’esecutivo il 25 gennaio scorso: dal 29% si scende a una quota da mettere sul mercato pari al 14 per cento. (Il Sole 24 ORE)

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Dello stop all'Offerta Pubblica di Vendita del 14% del capitale da parte del MEF si vociferava da ieri, ma l'ufficialità è arrivata questa mattina. Una conferma che il mercato ha accolto con favore, visto che il titolo è schizzato in Borsa. (QuiFinanza)

Privatizzazione Poste, salta la data della settimana prossima: più lunghi i tempi per la vendita del 14%

Chiedeva “investitori pazienti” che partecipassero alle privatizzazioni senza ansie di ritorni immediati o di svendite accelerate, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quando un anno fa aveva appena annunciato l’obiettivo del governo di incassare una somma pari all’1% del Pil - grossomodo 20 miliardi di euro - nel triennio 2024-206 attraverso la cessione di partecipazioni pubbliche. (la Repubblica)

Noi ragioniamo della cessione di una quota abbastanza minoritaria, dedicata esclusivamente ai retailer, cioè i piccoli risparmiatori italiani e ai dipendenti». Le parole sono della premier Giorgia Meloni, il riferimento è alla cessione da parte dello Stato intorno al 14% di Poste Italiane - che vale circa 2,5 miliardi di euro - in teoria prevista per la prossima settimana. (il Giornale)

Secondo indiscrezioni, la vendita del 14% del gruppo da parte del Tesoro non avverrà settimana prossima come era invece attesa dal mercato. La tabella di marcia non era mai stata annunciata ufficialmente dal Mef ma tutto era pronto ormai da tempo per fare partire il collocamento che consentirà al Tesoro di alleggerire la sua partecipazione nel gruppo quotato in Borsa dal 2015. (Corriere della Sera)