Inflazione area euro: verso stabilizzazione durevole al 2%, Bce avverte sui rischi
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L'inflazione nell'area euro, nonostante i recenti rialzi legati ai prezzi energetici, va verso una "stabilizzazione durevole intorno all'obiettivo del 2% a medio termine" grazie all'attenuarsi delle pressioni dal lato del costo del lavoro e al passato inasprimento della politica monetaria. Lo scrive la Bce nel Bollettino economico, soffermandosi sui rischi per la crescita economica che "restano orientati verso il basso". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altri giornali
La Banca centrale europea deciderà nei prossimi mesi sui tassi d'interesse "di volta in volta a ogni riunione" e "alla luce dei dati economici e finanziari più recenti": il Consiglio direttivo "non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi", ribadisce il Bollettino economico dopo il taglio dei tassi di dicembre (Sky Tg24 )
I dazi di Donald Trump L'ultima voce va interpretata con particolare riferimento agli annunci fatti da Donald Trump, 47° presidente eletto degli Stati Uniti d'America che si insedierà il prossimo 20 gennaio e che ha promesso di terremotare l'economia mondiale a colpi di dazi. (QuiFinanza)
Lo scrive la Bce nel Bollettino economico, soffermandosi, più in generale, sui rischi per la crescita economica che nella zona Euro «restano orientati verso il basso». In Italia c’è stato il maggior calo di disoccupazione dell’area Euro. (La Provincia Pavese)
Il governo Meloni incassa il plauso, deciso, della Bce. A tutto tondo. (Liberoquotidiano.it)
L'inflazione nell'area euro, nonostante i recenti rialzi legati ai prezzi energetici, va verso una «stabilizzazione durevole intorno all'obiettivo del 2% a medio termine» grazie all'attenuarsi delle pressioni dal lato del costo del lavoro e al passato inasprimento della politica monetaria (ilmessaggero.it)
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 09 gen - "I rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso. Il rischio di maggiori frizioni nel commercio internazionale potrebbe pesare sulla crescita dell'area dell'euro frenando le esportazioni e indebolendo l'economia mondiale". (Il Sole 24 ORE)