La foto di Elena Cecchettin con Giulia: «Tranqui, sono sempre qui per te»
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«Tranqui, sono sempre qui per te». Poche parole, l'emoticon del doppio cuoricino rosa e una loro foto da bambine. Elena, la più grande, con un vestitino bianco a fiorellini e la molletta azzurra fra i capelli corti, e Giulia, che ride, vestita di verde fra le braccia della sorella. E' l'omaggio di Elena comparso ieri in una storia di Instagram a un anno dall'uccisione di Giulia Cecchettin, la studentessa ventiduenne di Vigonovo (Venezia) uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri giornali
Polemica tra studenti e dirigente del liceo 'Tito Livio' di Padova in occasione dell'anniversario dell'uccisione di Giulia Cecchettin, che proprio qui aveva frequentato gli anni delle superiori. (Il Messaggero Veneto)
Alla commemorazione, presente anche Gino Cecchettin, c'era il sindaco Luca Martello: "Oggi è un giorno triste per noi, ma anche un impegno che abbiamo imparato a far nostro", ha detto il primo cittadino. (la Repubblica)
Nel 2023 ce ne sono stati 120, uno ogni tre giorni, per intenderci, un dato analogo a quello degli anni scorsi sebbene nel 2023 siano diminuiti del 6%. A parlare è Francesco Menditto, procuratore a Tivoli e uno dei magistrati italiani più impegnati e sensibili sul problema della violenza di genere. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne uccisa dall’ex fidanzato reo confesso e ora a processo Filippo Turetta, sono tante le manifestazioni di ricordo e affetto che gli studenti e le studentesse hanno voluto dedicarle. (Open)
Gli studenti avevano proposto di commemorare Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio e ex studentessa dell'istituto, con un minuto di rumore. Tuttavia, il preside Luca ha scelto di percorrere una strada diversa, invitando al silenzio e alla riflessione intima. (La Voce di Rovigo)
Indetto un minuto di rumore per l’anniversario del femminicidio di Giulia Cecchettin, oggi, 11 novembre. Nella sua scuola, però, il Tito Livio, il preside ha scritto una lettera nella quale invita al “silenzio”. (LAPRESSE)