Bossetti, il caso Yara e la pistola fumante. Il genetista: “La prova del Dna può valere tutto o nulla: va interpretata”

La docuserie “Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio” ha sollevato nuovamente domande sul caso dell’assassinio della 13enne di Brembate di Sopra. Massimo Bossetti è stato ritenuto colpevole in seguito a un’indagine scientifica senza precedenti in Italia, che comportò l’analisi di migliaia di Dna. Oggi si torna a discutere dell’affidabilità di quella prova, se da sola possa giustificare la condanna all’ergastolo di Bossetti. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri media

Rivivere la tragedia di Yara Gambirasio così - a distanza di 14 anni e rientrandoci a fondo con le emozioni intense provocate dalle immagini d’archivio, dalle interviste inedite e dalle testimonianze - fa effetto. (Liberoquotidiano.it)

Quando alla fine degli anni Ottanta fu scritto il nuovo codice di procedura penale, entrato in vigore nel 1989, l’obiettivo principale della riforma era garantire una reale condizione di parità tra accusa e difesa. (la Repubblica)

Peculiare di questo progetto, tra le docuserie più viste della popolare piattaforma di streaming on demand, è la presenza dell’assassino che di fronte alle telecamere ribadisce la sua innocenza. (Virgilio Notizie)

Yara Gambirasio, gli avvocati di Bossetti puntano a riaprire il caso con la carta del "Dna distrutto"

Il protagonista è Andrew Dufresne, che viene condannato a due ergastoli per l’omicidio della moglie e dell’amante. Dufresne si è sempre dichiarato innocente ma tutte le prove sembrano proprio contro di lui, tanto che anche l’amico che conosce in carcere, la voce narrante, si convince della sua innocenza solo nel corso dei 19 anni che Andrew passa nella prigione di Shawshank. (Rivista Studio)

Caso Yara, oltre ogni ragionevole dubbio. Ma di chi? Una serie che episodio dopo episodio si è sempre più trasformata in una marcia innocentista a favore di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato in via definitiva all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso la tredicenne. (MOW)

È sui presunti errori di Letizia Ruggeri, il pubblico ministero che ha fatto condannare all’ergastolo Massimo Bossetti, che gli avvocati dell’uomo puntano le loro migliori carte nella speranza di fare riaprire il processo sull’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio. (IL GIORNO)