Meloni presiede il G7: ferma condanna per l’attacco dell’Iran

Roma, 2 ott. – A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato d’urgenza e presieduto questo pomeriggio una conferenza telefonica dei leader del G7.Nel corso della conversazione, riferisce Palazzo Chigi, “è stata reiterata la ferma condanna all’attacco iraniano contro Israele”. “In uno scenario in costante evoluzione – prosegue la nota – è stato convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall’applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese”. (Agenzia askanews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

. La Casa Bianca sta lavorando per limitare la risposta israeliana all'attacco missilistico dell'Iran: funzionari Usa ed europei temono che danneggiare obiettivi economici di Teheran provocando un'escalation. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

L’opzione che più spaventa però è già sul tavolo del gabinetto di sicurezza: a Tel Aviv si valuta di rispondere all’attacco missilistico lanciato il 1° ottobre dall’Iran colpendo infrastrutture strategiche, come impianti petroliferi o gasieri, o addirittura i siti nucleari di Teheran. (Il Fatto Quotidiano)

La guerra con Israele sta stressando come mai prima d’ora il regime iraniano, diviso tra la necessità di non mostrarsi imbelle davanti ai suoi alleati e il rischio di subire una pesantissima punizione militare da parte dello Stato ebraico. (Il Dubbio)

Israele ha un obiettivo: il cambio di regime in Iran

Zuppa di Porro. Battaglia mortale in Libano, ma in realtà i missili iraniani qualche danno lo hanno fatto. Non quanto Hezbollah che ha ucciso 8 soldati dell’Idf. (Nicola Porro)

Per decenni l’Iran ha fatto affidamento su Hezbollah e su altri gruppi terroristici come prima linea di difesa contro Israele. Ma ora che lo Stato ebraico ha inflitto danni senza precedenti all’asse guidato da Teheran sorgono i problemi. (Nicola Porro)

Dal 30 settembre sappiamo qual è il nome della dottrina strategica israeliana: regime change a Teheran, causare la caduta della repubblica islamica in Iran e l’avvento di un governo di segno totalmente diverso, che non sarà più nemico giurato di Israele e sponsor di soggetti regionali ostili. (Tempi.it)