Le cugine piemontesi di papa Francesco: il legame con Nella Bergoglio e Carla Rabezzana

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Nella Bergoglio, una delle cugine piemontesi di papa Francesco, ha raccontato di aver scoperto solo in età adulta di avere un prelato in famiglia. La donna, originaria di Portacomaro Stazione, venne a conoscenza della parentela grazie al parroco del paese, che le suggerì di contattare un sacerdote vaticano in grado di metterla in relazione con l’allora arcivescovo di Buenos Aires. «Nel 2001 lui si è messo in contatto con me», ha spiegato Nella, ricordando come Bergoglio, una volta stabilita la connessione familiare, le avesse chiesto di «approfondire la relazione e pregare per lui».

Quel legame, coltivato negli anni attraverso incontri e messaggi, si è consolidato anche durante i momenti pubblici. Quando Francesco visitò Asti, nel 2011, fu colpito dal dono di un tamburello, simbolo della tradizione locale, consegnatogli dal sindaco Valter Pierini. «Ah, questo è un tamburello, è uno sport che conosco!», esclamò il pontefice, mostrando un’autentica curiosità per le radici piemontesi che condivideva con i parenti italiani.

In occasione dei funerali del papa, Nella Bergoglio ha voluto rendergli omaggio recandosi in Vaticano insieme al marito Angelo. «Sono stata l’ultima a sentire mio cugino», ha rivelato, riferendosi a un messaggio vocale ricevuto poco prima della sua scomparsa. «Quando l’ho visto nella bara ho pianto tanto», ha aggiunto, sottolineando il dolore per la perdita ma anche la gratitudine per il rapporto che li aveva uniti.

Anche Carla Rabezzana, l’altra cugina astigiana, ha condiviso ricordi simili, sebbene con minore esposizione pubblica. Entrambe hanno mantenuto un legame discreto ma significativo con Francesco, partecipando a eventi locali in suo onore e seguendo da vicino le tappe del suo pontificato.

Ad Asti, intanto, la diocesi ha organizzato una diretta dei funerali nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes, invitando i fedeli a unirsi in preghiera. «Vivere in famiglia questo momento di dolore e di speranza», aveva sottolineato don Paolo Lungo, ribadendo l’importanza di un lutto condiviso. Un’altra proiezione è stata allestita al circolo don Gino Bosticco, nel quartiere Torretta, dove molti hanno ricordato la visita del papa e il suo affetto per le tradizioni locali.