Valentino, la cerimonia della vita. "L'inutile è sempre più necessario"

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Tornare a celebrare la cerimonia della vita, riconoscere il valore della frivolezza, rispettare il lavoro di un maestro senza per altro rinunciare alla propria identitità. Ecco cosa si è visto ieri sulla passerella di specchi rotti dove Alessandro Michele ha presentato la collezione di Valentino per la primavera/estate 2025 intitolata Pavillon des Folies. La sfilata si svolge nell'estrema periferia di Parigi in una parte del vecchio stadio del judo trasformato per l'occasione in una sorta di castello abbandonato con i mobili accatastati al centro e ai lati della sala sotto ai teli bianchi che li riparano dalla polvere. (il Giornale)

Ne parlano anche altre testate

Di cosa si parla nella Moda in questo inizio di settimana? Dai giornalisti che stanno ancora finendo di digitare i loro pezzi alle terrazze dell'aperitivo milanesi (e pure romane, perché lo è il protagonista di questa "puntata" della newsletter), l'argomento sulla bocca di tutti è la prova del nove di Alessandro Michele, che domenica ha debuttato in passerella per Valentino a Parigi (ilmessaggero.it)

Un «Pavillon des Folies» adibito a metafora dell’esistenza in cui riscoprire il potere della bellezza, solo apparentemente futile e fugace, come rimedio all’angoscia, nutrimento per l’anima, fonte di gioia e ancora di salvezza nel disordine della vita. (Cosmopolitan)

In un ambiente «spettrale», lo stilista italiano ha fatto sfilare la sua prima opulenta collezione per Valentino, infusa della storia della casa di moda romana. Vanity Fair lo ha incontrato dopo la sfilata (Vanity Fair Italia)

Un design d’autore sostenibile basato sulla circolarità diventa l’impegno creativo e produttivo del marchio Diesel, guidato da Glenn Martens, che sfila un guardaroba centrato sulla lavorazione couture degli scarti in denim e sperimenta modi sinergici di riutilizzare i materiali. (Il Giornale d'Italia)

Bellezza che, per Michele, non è estetica fine a se stessa, e nemmeno un ideale universale e immutabile, ma un'epifania improvvisa, un disvelamento, che avviene ogni volta che ci mettiamo in contatto con qualcosa di vero, profondo e significativo. (Panorama)

Giorgio Armani specifica: “Il mio rapporto con questa città non smette di evolversi. (Il Giornale d'Italia)