Zelensky è sempre più solo
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Sembra proprio che per Volodymyr Zelensky il nuovo anno sia iniziato in modo tutt’altro che positivo. Le recenti novità che arrivano dal fronte, sempre più traballante, e le possibilità ormai ridotte di prevalere sulla Russia di Vladimir Putin stanno infatti pesando sul gradimento del leader di Kiev. Secondo l’ultimo sondaggio dell’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev (KIIS), che ha intervistato telefonicamente duemila persone in Ucraina a fine dicembre, la popolarità di Zelensky è in caduta libera: solo il 52% dei suoi connazionali dichiara di “avere ancora fiducia” nelle capacità del presidente. (LA NOTIZIA)
La notizia riportata su altri giornali
«Trump e io troveremo un accordo e offriremo forti garanzie di sicurezza, insieme all'Europa, e poi potremo parlare con i russi», ha dichiarato Zelensky. Secondo il leader ucraino, Trump sarebbe fondamentale per garantire la sicurezza del Paese e aprire la strada a un negoziato sostenuto anche dalle nazioni europee. (Il Dubbio)
Un incontro con Donald Trump, magari a Kiev, e poi il pressing del presidente degli Stati Uniti su Vladimir Putin: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky punta a fermare la guerra in corso da oltre 3 anni contro la Russia (Adnkronos)
Aspettando Godot-Trump il gioco si fa duro sul fronte russo-ucraino. (la Repubblica)
(Adnkronos) – La guerra con la Russia pesa sempre di più sull’Ucraina, nel paese straziato da quasi 3 anni di conflitto continua a calare il sostegno interno per il presidente Volodymir Zelensky. (OglioPoNews)
L’Istituto internazionale di sociologia di Kiev ha condotto un sondaggio tra la popolazione sulla fiducia nel presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky notando un calo della sua popolarità. Lo riportano i media ucraini spiegando che la la sfiducia è cresciuta al 39% mentre il 52% della popolazione ha fiducia nel capo dello Stato. (LAPRESSE)
Un mattatoio per fette risicate di territorio: ad oggi meno del 20% dell'Ucraina è occupato dagli invasori russi. La speranza che sia l'ultimo anno di guerra è paradossalmente dimostrata dall'aumento dei combattimenti per ottenere, da una parte e dall'altra, più carte e territorio sul tavolo delle trattative. (il Giornale)