La grande truffa delle (false) opere d'arte

La grande truffa delle (false) opere d'arte
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Case d’asta considerate compiacenti, un giro di falsi che se piazzati sul mercato avrebbero fruttato oltre 200 milioni, una batteria di falsari scoperti in mezza Europa talmente bravi che «questa inchiesta è la più grande operazione a tutela di Banksy», dicono gli esperti dell’archivio dell’artista internazionale. I carabinieri del Tutela Patrimonio culturale di Roma – coordinati dal procuratore Teresa Camelio e dal sostituto Egidio Celano – hanno notificato 38 avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone che sono accusate a vario titolo di concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione di falsi. (Corriere della Sera)

Su altri media

Una vasta operazione internazionale ha recentemente portato alla luce 2.000 opere d’arte false, frutto di un’enorme rete di contraffazione che ha causato danni stimati in circa 200 milioni di euro. (Ultima Voce)

La Polizia Italiana, in una operazione straordinaria di livello internazionale, ha fatto crollare una rete di falsificazione d’arte che operava in tutta Europa. (Artuu)

E poi una batteria di falsari scoperti in mezza Europa talmente bravi che «questa inchiesta è la più grande operazione a tutela di Banksy», dicono gli esperti dell’archivio dell’artista internazionale. (Corriere Fiorentino)

A caccia di frodi d’arte con l’IA: sequestrati 2mila Warhol e Banksy falsi in Europa

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Categorie: di Redazione , scritto il 11/11/2024Categorie: Attualità Maxi-sequestro dei Carabinieri: sgominata una rete di falsari internazionali che stavano per immettere sul mercato oltre 2.000 opere false di artisti come Warhol, Modigliani, Kandinskij, Klimt, De Chirico, Banksy e molti altri. (Finestre sull'Arte)

Gli annunci di vendita online scandagliati dal sistema informatico progettato dai carabinieri della Tutela patrimonio culturale (Tpc) e che si avvale da tre anni dell’intelligenza artificiale, avevano fatto rilevare, unitamente all’attenzione degli investigatori, una serie di opere false messe sul mercato, a prezzi eccessivamente bassi, da un imprenditore, un intermediario originario di Pisa. (La Repubblica Firenze.it)