Il Pnrr ricostruisce il 40% delle scuole italiane: 9,3 miliardi per 14.178 interventi
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Il Pnrr punta a rifare il 40% delle scuole italiane, con ristrutturazioni progettate nel nome della sicurezza antisismica, dell’efficientamento energetico e dell’ampliamento di strutture e palestre. Ma quello edilizio è solo il più immediatamente percepibile tra i tanti filoni di intervento che il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedica all’istruzione, un capitolo che nel complesso raduna 50.530 iniziative, cioè il 16,5% delle iniziative presenti nel censimento generale condotto attraverso i codici unici di progetto (Cup). (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri media
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una straordinaria occasione per trasformare profondamente il sistema scolastico italiano, non solo attraverso interventi strutturali, ma anche investendo sul capitale umano e sull’innovazione didattica. (Ottopagine)
Marina Coghetto, è stato occasione per fare il punto sugli interventi di edilizia scolastica superiore realizzati negli ultimi anni nell’ambito del Pnrr e le principali criticità riscontrate. L’incontro, a cui ha preso parte anche la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, Barbara Sardella, e la dirigente del Settore Edilizia Scolastica della Provincia ing. (Oggi Treviso)
I successi del “Ferraris-Pancaldo” Con 1.500 studenti provenienti non solo da Savona ma anche dalle aree limitrofe, il “Ferraris-Pancaldo” ha implementato percorsi innovativi volti a prevenire l’insuccesso scolastico. (Tecnica della Scuola)
TERMOLI. Spunti diversi dall’incontro della scorsa settimana, precisamente di venerdì scorso, alla cabina di regia per il Pnrr, in prefettura, a Campobasso. Cabina di regia sul Pnrr, Termoli procede spedita (Termoli Online)
«Negli ultimi anni siamo riusciti a compiere un miracolo, integrando con risorse aggiuntive, a nostro carico o provenienti da altri bandi, i costi iniziali dei progetti che avevano ottenuto il finanziamento Pnrr, poi schizzati al rialzo di circa il 20% per via della crisi energetica e dei materiali. (ilgazzettino.it)
L’unica crepa significativa si apre quando si confrontano le città-polo con le aree interne: nelle prime insistono più progetti, nelle seconde... (NT+ Enti Locali & Edilizia)