I walkie talkie esplosi in Libano: ecco come la guerra tecnologica di oggi si combatte con i dispositivi di ieri

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Dalle radio di vecchia generazione alle esplosioni inaspettate: come dispositivi superati diventano armi letali in un conflitto moderno. I walkie-talkie sono dispositivi portatili a due vie che permettono la comunicazione vocale su brevi distanze utilizzando frequenze radio. Funzionano tramite un pulsante “push-to-talk” che attiva la trasmissione vocale, consentendo agli utenti di parlare uno alla volta. (Tech CuE)

Ne parlano anche altri media

Il versante simbolico di una guerra non è meno importante di quello materiale. Non è più il nemico che mi colpisce, sono io stesso che mi colpisco, sono le mie protesi tecnologiche a insorgere contro di me (Tempi.it)

Un vero e proprio attacco alla supply chain che ha dimostrato quanto, ormai, i domini cinetico e cibernetico siano convergenti tra loro, sollevando anche serie questioni sulla sicurezza internazionale. (Cyber Security 360)

Impossibile verificarne l'attendibilità, ma i dati di 897 miliziani morti nelle esplosioni, rispetto ai 37 dichiarati ufficialmente, e oltre 1.700 evirati fanno impressione. «Subito dopo le esplosioni sono in tanti che hanno buttato via per strada a Beirut i cerca persone bomba, ma pure i cellulari» racconta una fonte del Giornale. (il Giornale)

"Evirati 1.700 libanesi". La psicosi dei cerca-persone dopo l'attacco del Mossad

L’indagine sui cercapersone esplosivi è complicata, deve mettere insieme delle tessere non perfette. Al momento non è ancora possibile comporre il mosaico completo ma si possono avere delle indicazioni interessanti. (Corriere della Sera)

Israele non ha commentato direttamente gli attacchi, ma la Cnn ha appreso che sono stati il risultato di un'operazione congiunta di Shin Bet e Mossad (Adnkronos)

Le recenti esplosioni causate da ordigni esplosivi camuffati in oggetti comuni, tra cui cercapersone e walkie-talkie, hanno scosso nuovamente il Libano uccidendo 32 persone e ferendone migliaia. Nonostante Israele non abbia rivendicato ufficialmente la responsabilità, molte voci filo-israeliane hanno elogiato l’operazione come un esempio di attacco mirato, volto a colpire esclusivamente i nemici dello Stato ebraico. (Notizie Geopolitiche)