Pasqua in Terra Santa: la prova dei cristiani stretti tra guerra, insicurezza e povertà

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Vatican News ESTERI

Gerusalemme Il pellegrino che arriva per la prima volta a Gerusalemme rimane spesso sorpreso dal vedere nella stessa basilica il luogo della crocifissione e quello della resurrezione, a pochi metri l’uno dall’altro. L’iconografia cinematografica di un alto monte fuori della città a volte sopravanza le parole eppur chiare dei Vangeli: «lì nei pressi era una tomba…». Ci piace pensare che l’originaria scelta di costruire un unico santuario, anziché due chiese distinte e contigue, abbia un senso non solo di fedeltà storica e architettonica, ma anche teologico. (Vatican News)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Un altro anno senza pellegrini per le vie di Gerusalemme, negozi chiusi, pochissimi gli stranieri arrivati per celebrare la Pasqua, pochi i cristiani che son riusciti ad arrivare dai Territori palestinesi. (Tempi)

È stato vice parroco a Betlemme, parroco a Gerusalemme e responsabile dello Status Quo della basilica della Natività. Padre Ibrahim Faltas, frate francescano, vive a Gerusalemme. (In Terris)

Nelle nostre vite personali, talvolta cadiamo. “Come esseri umani, abbiamo attraversato nella storia momenti di guerra e oscurità. (ToscanaOggi)

Vigilia di Pasqua di tensione a Gerusalemme. In quello che per i cristiani è il "Sabato della Luce", con il ricordo della morte di Gesù Cristo, le forze armate israeliane hanno imposto severe restrizioni e controlli ai luoghi di culto della città. (TGLA7)

Cana: «In corso di realizzazione le opere per la costruzione di una nuova scuola (terminate le opere strutturali). Il complesso comprenderà anche il centro parrocchiale e un parcheggio coperto per un’area di 5.000 metri quadrati». (Avvenire)

Ma a cosa serve la Colletta dei Cristiani in Terra Santa? (ACI Stampa)