Terremoto dell'Aquila, la sentenza choc sulla morte di 7 studenti: «Così lo Stato si autoassolve»

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Corriere Roma INTERNO

Massimo Cialente, che era il sindaco dell’Aquila il 6 aprile 2009, quando la città venne sconvolta dal terremoto (309 vittime, oltre 1.600 feriti, magnitudo 6.3), è fuori di sé dalla rabbia ma per il rispetto dei ruoli non vuole concedere interviste. Dice solo: «Se fossi il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, adesso sapete che farei? Convocherei il Csm, visto che è lui che lo presiede, e aprirei una discussione su questa sentenza... (Corriere Roma)

La notizia riportata su altre testate

Così i magistrati scagionano la Commissione Grandi Rischi e la Presidenza del Consiglio dei ministri da ogni responsabilità: nessun risarcimento alle famiglie. (Fanpage.it)

L’ALA – La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato la sentenza di primo grado che aveva scagionato la Presidenza del Consiglio dei ministri da ogni responsabilità per la morte di sette studenti, vittime dei crolli di Campo di Fossa. (L'Aquila Blog)

I giudici della Corte d’Appello dell’Aquila hanno ritenuto lui e altri 6 studenti morti sotto le macerie del sisma del 6 aprile 2009 colpevoli di aver assunto una «condotta incauta». (Corriere Roma)

Terremoto dell’Aquila, niente risarcimento ai 7 studenti morti

Ha l'amaro sapore della beffa la sentenza pronunciata dalla Corte d'Appello de L'Aquila in uno dei tanti processi in corso per il terremoto che il 2009 spazzò via completamente la città. (il Giornale)

La Corte d'Appello ha infatti confermato la sentenza del tribunale civile che già nel 2022 aveva respinto la richiesta delle famiglie delle vittime collegando le morti al comportamento "incauto" dei giovani studenti morti nel crollo della palazzina in via Gabriele D'Annunzio 14, nel centro storico dell'Aquila, dove ci furono 13 vittime. (Adnkronos)

La Corte ha ritenuto che la condotta dei ragazzi, che avevano deciso di rimanere nella struttura nonostante la sua inagibilità parziale, sia stata "concausa" del loro decesso. (ROMA on line)