Nessun risarcimento per le famiglie dei giovani vittime del terremoto del 2009 a L'Aquila

Il terremoto del 2009 a L'Aquila ha lasciato una cicatrice indelebile nella storia italiana. Recentemente, la Corte d'Appello ha confermato una sentenza del 2022 che nega il risarcimento ai familiari di sette studenti morti nel disastro. La decisione ha suscitato un'ondata di reazioni.

La Corte d'Appello ha respinto la richiesta di risarcimento presentata dalle famiglie delle vittime. La sentenza si basa sulla premessa che le morti sono state causate dal comportamento "incauto" degli studenti. Questi giovani vivevano in un edificio nel centro storico dell'Aquila, in via Gabriele D'Annunzio 14, che è crollato durante il terremoto, causando 13 vittime.

La sentenza ha suscitato indignazione tra i familiari delle vittime. Sergio Bianchi, padre di Nicola, uno degli studenti morti nel terremoto, ha espresso la sua amarezza. "Mi è arrivata la sentenza a casa, mi è arrivata per raccomandata, forse il giudice non ha avuto il cuore di guardarmi in faccia mentre la leggeva...", ha detto.

Oltre al dolore della perdita, le famiglie devono ora affrontare anche le spese legali. La sentenza ha stabilito che dovranno coprire i costi legali del processo.

La sentenza ha riaperto le ferite di una tragedia che ha segnato la città dell'Aquila e l'intera nazione. Mentre la città continua a ricostruirsi, le famiglie delle vittime cercano ancora giustizia. La sentenza della Corte d'Appello è un duro colpo per loro, ma la loro lotta per la verità e la giustizia continua.

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