Sisma dell'Aquila, il papà di una delle vittime: «La sentenza è una vendetta perché ho denunciato la commissione Grandi Rischi»

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Corriere Roma INTERNO

«Mi è arrivata la sentenza a casa, mi è arrivata per raccomandata, forse il giudice non ha avuto il cuore di guardarmi in faccia mentre la leggeva...».Sergio Bianchi è il padre di Nicola, 22 anni, studiava biotecnologia all’università. I giudici della Corte d’Appello dell’Aquila hanno ritenuto lui e altri 6 studenti morti sotto le macerie del sisma del 6 aprile 2009 colpevoli di aver assunto una «condotta incauta». (Corriere Roma)

La notizia riportata su altri media

Una sentenza shock quella del giudice Monica Croci del Tribunale civile dell’Aquila in composizione monocratica che, ad ottobre 2022, aveva indicato alcune delle vittime del crollo del palazzo di via Campo di Fossa come corresponsabili della loro morte, scatenando la reazione della comunità aquilana al grido di “Le vittime non possono aver colpa del loro destino, le vittime non hanno colpe”. (L'Aquila Blog)

I familiari delle giovani vittime, come riporta il quotdiano «Il Centro», non solo non avranno nessun risarcimento avendo assunto una «condotta incauta», ma dovranno anche pagarsi le spese legali, quasi 14 mila euro. (Corriere Roma)

ANSA (Avvenire)

L’Aquila, beffa terremoto: «Gli studenti sono morti per un’incauta condotta». Spese legali a carico delle famiglie

I familiari dovranno anche pagarsi le spese legali, quasi 14 mila euro. Si tratta, come riporta il quotidiano abruzzese Il Centro, di quanto deciso dalla Corte d’appello dell’Aquila che ha confermato la sentenza di primo grado del 2022 che aveva sollevato la Presidenza del consiglio da ogni responsabilità per la morte degli studenti. (Italia Oggi)

Secondo la Corte d'Appello dell'Aquila, i 7 studenti morti nel sisma di 15 anni fa decisero autonomamente di restare nelle loro case studentesche mettendo in atto un "comportamento incauto" non giustificato o legato alle comunicazioni rassicuranti della Commissione Grandi Rischi che si era riunita appena 5 giorni prima del terremoto. (Fanpage.it)

Una nuova sentenza choc, quella in sede civile della Corte d’Appello del capoluogo d’Abruzzo che ha respinto sette ricorsi delle parti civili, confermando la sentenza di primo grado risalente all’aprile del 2022 e riguardante il crollo dell'edificio in via Gabriele D'Annunzio numero 14, zona Villa comunale, centro storico della città, dove ci furono 13 vittime. (ilmessaggero.it)