Eredità Agnelli, il gip: due trust alle Bahamas e donazioni false agli Elkann per nascondere i beni al fisco italiano. La lista dei gioielli

Secondo la Procura di Torino fra il 2015 e il 2020 John, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista Ferrero e il notaio svizzero von Gruenigen avrebbero utilizzato due trust «fittizi» alle Bahamas e il meccanismo delle «donazioni false» di opere d'arte e oggetti preziosi per un valore di 170 milioni al fine di ridurre la massa ereditaria di Marella Caracciolo (Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Secondo la ricostruzione operata da pubblici ministeri e guardia di finanza, numerosi beni preziosi di proprietà di Marella furono inventariati e fatti "figurare falsamente come 'regali' effettuati" dalla donna ai fratelli John, Lapo e Ginevra prima della sua morte, con l'obiettivo di risparmiare sulla tassa di successione. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Si tratta di una norma che permetterà agl... (La Verità)

Montaldo non è indagata ma è comunque una delle protagoniste degli atti: d’altronde era lei la “padrona” di Casa Agnelli, conosceva ogni spostamento di Marella Caracciolo, ha gestito il passaggio di quadri e gioielli dalla nonna a John, Lapo e Ginevra. (Torino Cronaca)

Bahamas regno dell’evasione

Di solito le nonne regalano buste con dentro 50 o 100 euro. Secondo l’accusa, John, Lapo e Ginevra si sono spartiti un enorme patrimonio per non farlo figurare nell’eredità della nonna. (Torino Cronaca)

Una strategia curiosa quella di La7, che non realizza aggiornamenti sulle questioni giudiziarie degli Elkann - il decreto di sequestro per quasi 75 milioni agli Elkann, a John, Lapo e Ginevra, tutti indagati per evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato - sull'Eredità Agnelli, ossia quella di Donna Marelli fatta di denaro, conti offshore, gioielli, ma anche le quote della società semplice Dicembre che permette il controllo dell'impero ex Fiat. (Torino Cronaca)

Le indagini sulla successione di Marella Caracciolo emerse nei giorni scorsi con il sequestro disposto giudice delle indagini preliminari Antonio Borretta del Tribunale di Torino con il decereto Proc. n. (Italia Oggi)