I millimetri, ma anche le fake news, possono cambiare la traiettoria della Storia (di J. Fiegener)

Il destino a volte si misura in millimetri e la traiettoria della Storia avrebbe potuto essere diversa solo per una manciata di millimetri. Il proiettile che ha sfiorato l'orecchio di Donald Trump è andato molto vicino a mettere fine in modo violento a una campagna elettorale che da mesi alimenta gli istinti più violenti dell’America. I segnali a volte si incrociano, i messaggi e le parole vengono fraintesi, i significati sono spesso nascosti, ma alla fine la violenza di Bethel Park, in Pennsylvania, può dare la possibilità di abbassare la temperatura della campagna. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri giornali

Gli spari che hanno colpito Donald Trump durante un comizio in Pennsylvania ci raccontano drammaticamente a quale punto di tensione sia giunta la situazione americana, a pochi mesi dal voto. Non sappiamo ora chi verrà individuato come responsabile. (Corriere della Sera)

L’attentato a Donald Trump è determinante se letto alla luce della crisi - identitaria e sociale - in atto negli USA. Il commento. (Quotidiano di Sicilia)

Dipende in misura maggiore dalla configurazione delle forze internazionali. Può accadere, come è stato in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale ad oggi, che tale configurazione favorisca stabilità e prosperità delle democrazie. (Corriere della Sera)

Caracciolo: “Il Paese è pieno di armi e l’odio aumenta. Ci sono due Americhe e non si parlano più”

"La sfida tra Trump e Biden (se alla fine sarà lui) ci racconta un’altra America. Non più quella rassicurante, forte, protettiva, ingombrante, a volte intrusiva, che ha segnato il nostro dopoguerra. Ma il suo opposto, o quasi. (Tiscali Notizie)

D’accordo, si può anche convenirne (anche se più avanti diremo qualcosa sulle minacce alle libertà che vengono anche dal mondo progressista). (ilmattino.it)

Lucio Caracciolo, come si sveglia l’America all’indomani dell’attentato di Butler? «Con la consapevolezza che di Americhe ce ne sono almeno due, quella che si incarna in Trump e quella che stancamente si aggrappa a Biden. (La Stampa)