Francesco Favaretto ucciso a 22 anni: chi sono «i baby killer padroni di via Roma»
Hanno un volto e un nome «i baby killer padroni di via Roma», due ragazzi appena maggiorenni (Angelo Riccardo Ozuna, di 18 anni e il 19enne Toluwaloju Ade Mclinkspual), accusati dell’omicidio di Francesco Favaretto, il 22enne ucciso in via Castelmenardo il 12 dicembre da una baby gang composta da dieci ragazzi e ragazze, sei dei quali minorenni. Angelo Riccardo Ozuna, di Treviso, è difeso dall'avvocata Alessandra Rech, mentre Toluwaloju Ade Mclinkspual, di Ponte di Piave, dall'avvocata Valentina Pignata. (ilgazzettino.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il dato drammatico è che gli assalitori – tutti nati in Italia da famiglie immigrate – sono più giovani della vittima, fra loro anche ragazze. Francesco Favaretto, 22 anni, era stato aggredito da una banda di dieci bulli in una via del centro per una questione di droga; gli erano stati rubati zainetto, nel quale c’era dell’hashish, e smartphone. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ha pregato ogni giorno affinché suo figlio si svegliasse da quell’incubo, senza mai esprimere odio nei confronti di chi l’ha ucciso, ma quel momento non è arrivato: Francesco è morto ieri mattina dopo oltre dieci giorni di ricovero in area critica al Ca’Foncello di Treviso, senza poterla salutare. (ilgazzettino.it)
Il 12 dicembre, una tranquilla serata invernale a Treviso si è trasformata in un incubo per la famiglia Favaretto. La madre di Francesco, Monica, ha raccontato con dolore che suo figlio si è messo in mezzo per difendere la sua fidanzata, un gesto di coraggio che gli è costato la vita. (La Voce di Rovigo)
Hanno un volto e un nome «i baby killer padroni di via Roma», due ragazzi appena maggiorenni (Angelo Riccardo Ozuna, di 18 anni e il 19enne Toluwaloju Ade Mclinkspual), accusati dell’omicidio di Francesco Favaretto, il 22enne ucciso in via Castelmenardo il 12 dicembre da una baby gang composta da dieci ragazzi e ragazze, sei dei quali minorenni. (ilgazzettino.it)
La tragica morte di un giovane a Treviso, avvenuta in circostanze violente e legate a dinamiche complicate, ci costringe a riflettere su ciò che possiamo fare per evitare che simili tragedie... (Virgilio)
Una notte con i giovani delle risse di Treviso, nel giorno in cui sempre più spesso succedono disordini: il sabato. Qua la violenza scatta anche solo per un’occhiata fuori posto”. (Il Nord Est)