Palermo, padre si suicida, ricattato dalla figlia e dal fidanzato

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INTERNO

PALERMO – Una tragica vicenda di ricatti e disperazione ha scosso la città di Palermo. Un uomo di 48 anni è stato trovato senza vita nella sua abitazione, impiccato, il 21 marzo dell'anno scorso. La scoperta è stata fatta dal figlio, allertato dalla nonna che non riusciva a mettersi in contatto con il padre. Accanto al corpo, una lettera di addio con la scritta: "Che Dio abbia pietà di tutti noi".

Le indagini hanno rivelato che l'uomo era vittima di continue richieste estorsive da parte della figlia quindicenne e del fidanzato diciottenne. I due giovani, secondo quanto emerso, avrebbero minacciato il padre della ragazza per ottenere denaro, utilizzato per spese futili come cene, ricariche telefoniche e l'acquisto di uno scooter. Le minacce includevano anche la possibilità di coinvolgere i servizi sociali, aggravando ulteriormente la situazione.

La Procura per i minorenni ha chiesto e ottenuto l'arresto della figlia, collocata in una struttura protetta, e del fidanzato, ora in carcere. Entrambi sono accusati di estorsione e di aver causato la morte del padre come conseguenza non voluta di un altro reato. La vicenda ha suscitato un profondo senso di colpa nella madre, che non è riuscita a educare la figlia e ha visto il marito soccombere sotto il peso delle minacce.

Il caso ha portato alla luce una realtà drammatica, in cui la disperazione di un padre, esasperato dalle continue richieste e minacce, lo ha condotto a compiere un gesto estremo.