Guerra M.O., Hezbollah dopo attacco: "Israele pagherà, continuiamo sostegno a Gaza". LIVE

Ci Israele sarebbe dietro lo scoppio simultaneo di migliaia di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria: calmeno 18 i morti e circa 4mila i feriti, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut. Esplosivo sarebbe stato piazzato dal Mossad nei dispositivi prima che venissero consegnati. . Lufthansa, Air France e British Airways fermano i voli su Israele. "Continueremo come in tutti i giorni passati con le nostre benedette operazioni a sostegno" della Striscia di Gaza, hanno dichiarato oggi i miliziani libanesi di Hezbollah. (Sky Tg24 )

Su altre fonti

IL CONTRATTOLa fazione, dopo aver subito molte perdite a causa dell’infiltrazione israeliana, ha ordinato ai suoi quadri di non usare più i telefoni e ha disposto l’acquisto dei beeper. Una vecchia tattica dove uno schermo di società fittizie aperte dall’intelligence è stato usato per vendere i cercapersone «trappolati». (Corriere della Sera)

Con il viso stanco, ma il tono fermo, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, parla al suo popolo e al “nemico” dopo la “mini-guerra” elettronica di Israele che ha seminato terrore in Libano e nel Movimento sostenuto dall’Iran. (la Repubblica)

L’uomo che in Libano con il suo staff di agenti segreti sventò l’11 settembre italiano previsto con un attacco esplosivo alla nostra ambasciata ha le idee molto chiare su come Israele è riuscito a portare a termine l’operazione dei cercapersone e dei walkie-talkie esplosivi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Analisi. La tecnologia civile trasformata in arma di guerra. E nessuno è più al sicuro

Potrebbero volerci anni prima che venga raccontata la storia completa di come sono state orchestrate le esplosioni coordinate di migliaia di cercapersone e walkie-talkie usati da Hezbollah. I dubbi su cosa li abbia fatti esplodere restano e, anche senza che Israele ammetta pubblicamente la responsabilità, è chiaro che l'attacco deve essere stato pianificato con cura. (Adnkronos)

Ma gli esperti di sicurezza informatica avvertivano già allora che tali dispositivi erano vulnerabili alle intrusioni da remoto da parte di hacker. Sembrava fantascienza distopica. (Avvenire)