Rifondazione Comunista Marsala: le dimissioni di Croce non risolvono i problemi dell’Asp di Trapani

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SALUTE

La crisi che attanaglia l’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Trapani, già al centro di un’inchiesta per i ritardi nei referti istologici, non sembra destinata a risolversi con le dimissioni del direttore generale Ferdinando Croce. A sostenerlo è Rifondazione Comunista Marsala, che in una nota ha sottolineato come le responsabilità di Croce, seppure rilevanti, non possano essere considerate l’unico fattore alla base di una situazione definita “profonda e sistemica”. Le dimissioni, pur rappresentando un primo passo, non bastano a sanare un sistema sanitario che, secondo il partito, versa in condizioni critiche da tempo.

La questione, emersa in tutta la sua gravità dopo il report choc della Regione Siciliana, ha portato alla luce una serie di criticità che vanno ben oltre la gestione del singolo dirigente. Il documento, di cinque pagine, descrive un quadro desolante: medici assenti, controlli inesistenti e ritardi che hanno messo a rischio la vita di 170 pazienti affetti da carcinoma, i quali hanno iniziato le cure in ritardo a causa dei mancati referti. Una situazione che ha spinto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a inviare ispettori accompagnati dai carabinieri del Nas per verificare lo stato dei fatti.

Gli ispettori, arrivati all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, hanno avviato le audizioni partendo proprio da Croce, il cui ruolo è al centro delle indagini. Le verifiche, che si protrarranno fino a domani, potrebbero estendersi anche all’ospedale di Castelvetrano, ampliando ulteriormente il perimetro dell’inchiesta. Intanto, la Regione Siciliana non esclude il commissariamento dell’Asp, una misura estrema che potrebbe essere adottata per cercare di riportare ordine in un sistema sanitario al collasso.

Rifondazione Comunista Marsala, pur riconoscendo le responsabilità di Croce, ha evidenziato come il problema sia radicato in una gestione complessiva che ha favorito inefficienze e mancanze strutturali. “Non si può scaricare tutto su un solo capro espiatorio”, si legge nella nota, che invita a guardare oltre le dimissioni del direttore generale per affrontare le cause profonde di una crisi che rischia di compromettere ulteriormente la sanità pubblica trapanese.