La giornalista Cecilia Sala arrestata a Teheran. Portata a Evin, è in isolamento da una settimana
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il ministero degli Affari Esteri rende noto che la giornalista italiana Cecilia Sala, in Iran per svolgere servizi giornalistici, è stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran. «Su disposizione del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso» dell’arresto della giornalista Cecilia Sala «con la massima attenzione sin dal suo inizio. (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri media
Si trova nella stessa prigione dove gli ayatollah rinchiudono i dissidenti: nell'autunno del 2022, in quel penitenziario, Alessia Piperno trascorse 45 giorni prima di essere liberata al termine di una lunga trattativa che impegnò servizi segreti e canali diplomatici per liberarla. (Liberoquotidiano.it)
"Il fermo di Cecilia Sala in Iran è una pessima notizia. Lo scrive Nicola Fratoianni sui social. (Civonline)
Lo dice all'ANSA Alessia Piperno, la scrittrice e travel-blogger arrestata in Iran nel 2022 e poi rilasciata dopo 45 giorni di detenzione nel carcere di Evin, lo stesso in cui ora è detenuta la giornalista Cecilia Sala. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Da quel giorno la giornalista, iscritta all’Ordine del Lazio, si trova in una cella d’isolamento nella prigione di Evin, dove vengono detenuti dissidenti iraniani e cittadini stranieri. La notizia dell’arresto è stata mantenuta riservata finora perché sono in corso da giorni trattative tra il governo italiano e quello iraniano per la liberazione di Sala e i negoziatori italiani avevano chiesto il massimo riserbo per non comprometterle. (articolo21)
Secondo le prime ricostruzioni, Sala si trovata nel Paese con un visto giornalistico. A diffondere la notizia è stato il ministero degli Affari resteri italiano: “Oggi l’ambasciatrice Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per veriricare le condizioni e lo stato di detenzione della cronista”. (Il Fatto Quotidiano)
Ogni persona che poteva e può essere utile per ottenere questo obiettivo si è messa al lavoro. Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. (QUOTIDIANO NAZIONALE)