Hassan Nasrallah, chi era il capo di Hezbollah. Il turbante nero, discendente dal profeta: da 30 anni clandestino
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah morto nel raid di Israele su Beirut era nato il 31 agosto 1960 in una modesta famiglia di nove figli a Beirut. La sua famiglia proveniva dal villaggio di Bazouriyé, nel sud del Libano. Da adolescente ha studiato teologia nella città santa sciita di Najaf, in Iraq, ma ha dovuto lasciare durante le repressioni contro gli sciiti guidate dall'allora presidente iracheno Saddam Hussein (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altre testate
Il bombardamento (Shalom.it)
La Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha affidato a una lunga serie di messaggi social il suo commento sulla morte del capo di Hezbollah. Un messaggio di lutto, che però chiama i musulmani a unirsi contro Israele, invocando sì la vittoria finale dell’Asse della Resistenza e la forza di Hezbollah, ma non riuscendo a nascondere la gravità del colpo subito. (ilmessaggero.it)
La conduttrice del canale libanese Al-Mayadeen, affiliato ad Hezbollah, non riesce a trattenere le lacrime nell’annunciare la morte di Hassan Nasrallah. Si tratta di uno dei principali canali televisivi del paese, competitor diretta di Al Jazeera di proprietà del Qatar e Al Arabiya, di proprietà dell’Arabia Saudita , Sky News Arabia e BBC News Arabic. (Open)
I leader uccisi di Hezbollah IBRAHIM QUBAISI, 24 settembre. Ecco un elenco di alcune operazioni contro i leader e i comandanti di Hezbollah e Hamas attribuite a Israele (non di tutti i leader sono disponibili le foto). (Il Sole 24 ORE)
Seguendo il paradigma di Moshe Dayan, Gerusalemme continua ad interpretare il ruolo del cane pazzo che non può e non deve percepire un pericolo per la sua esistenza. Il rischio è tuttavia, come sempre, quello di rimanere ancora più solo di quanto giù non sia. (Difesa Online)
La barba folta e il copricapo nero indossato dai “sayyed”, i religiosi che si identificano con i discendenti del Profeta, gli conferiscono un’aria austera . (ilmessaggero.it)