Come prevenire un ictus da colpo di calore

Si sta rivelando torrida: le previsioni meteorologiche indicano un aumento significativo delle temperature e le conseguenze possono essere devastanti, non solo per il nostro Pianeta ma anche in termini di salute pubblica. Secondo uno studio recentemente pubblicato condotto dall’Università Fudan di Shanghai e realizzato sulla base di più di 82.000 pazienti, il caldo estremo fa aumentare le probabilità di insorgenza dell’ictus ischemico acuto, un evento molto grave che può causare disabilità e morte. (insalutenews)

Ne parlano anche altre testate

Solo un anno dopo il nuovo record mondiale per la temperatura media più calda mai registrata, poteremmo ritrovarci in un'altra estate di caldo record. (National Geographic Italia)

Con il caldo e l’afa, infatti, tendiamo a sudare di più e la dispersione di liquidi, che determina la perdita di preziosi sali minerali tra cui potassio e magnesio, se non reintegrata può causare disidratazione, che a sua volta genera stanchezza e spossatezza. (Elle)

Il rischio ictus aumenta con il passare degli anni ma ci sono anche altri fattori che indeboliscono i meccanismi di difesa dell’organismo, alzando le probabilità di esserne colpiti, tra questi appunto la disidratazione, che comporta sia la riduzione del volume di sangue in circolo, sia l’aumento della sua viscosità. (Quotidiano Sanità)

Estate, mare e relax: vademecum di gioventù

Il caldo torrido di questi giorni potrebbe avere effetti dannosi sulla salute dell’uomo, ecco perchè è fondamentale proteggersi nelle ore considerate più pericolose (Cityrumors Abruzzo)

Il caldo intenso, associato a elevati tassi di umidità e assenza di ventilazione, può causare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, gonfiori, o di maggiore gravità come disidratazione o il colpo di calore. (varesenews.it)

Il team di Felixofia ha approntato un vademecum valido sia per chi resta in città sia per chi si sposta tra mare e montagna, utile per il benessere psicofisico delle donne e non solo. Ma è così per tutti? La bella stagione negli utlimi anni dura molto più di tre mesi e così durante le lunghe giornate di luglio, agosto e settembre, prima di staccare la spina per le vacanze, si resta in ufficio a lavorare. (ilmattino.it)