Soldi per 30 mila assunzioni “Ma negli ospedali pubblici non vuole venire nessuno”

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la Repubblica SALUTE

La sanità italiana ha bisogno di soldi. Per rispondere prima e meglio ai cittadini e per assicurare assistenza di qualità in tutto il territorio, riducendo le evidenti diseguaglianze che ci sono oggi, talvolta anche all’interno della stessa Regione. Per crescere è necessario investire nel rinnovamento del patrimonio immobiliare e tecnologico, nel personale, e anche in una nuova organizzazione sia… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

“Il Ssn – ha spiegato l’esponente dem – è un grande patrimonio di equità, inclusione e democrazia, ma se oggi le persone ricche possono curarsi e quelle povere no cade un pilastro della nostra Costituzione, che tutti ci invidiavano. (Partito Democratico)

Altrimenti, "qual è il valore di qualche decina di euro in più in busta paga se poi bisogna sborsarne centinaia?". Il punto non è mettere "troppi soldi tutti insieme", che comunque non ci sarebbero, ma intervenire con riforme e finanziamenti graduali e progressivi. (Fanpage.it)

Verso la Manovra. Per la sanità si va verso 2 miliardi in più. Ecco cosa bolle in pentola (Quotidiano Sanità)

Spesa sanitaria pubblica l’Italia al 6,2% nel 2023, in fondo alla classifica europea

Sarebbe una misura apprezzabile, un segnale di grande civiltà in un contesto storico in cui le richieste di prestazioni ospedaliere crescono di anno in anno. In una democrazia, infatti, il livello di civiltà si misura dall’attenzione riservata ai cittadini. (Sanità24)

La spesa sanitaria pubblica si attesta al 6,2% del PIL, percentuale inferiore sia rispetto alla media Ocse del 6,9%, sia rispetto alla media europea del 6,8%. È quanto rileva la Fondazione Gimbe, il cui presidente, Nino Cartabellotta spiega che “la sanità è diventata per tutti una priorità assoluta, perché la vita quotidiana delle persone è sempre più gravata da vari problemi: interminabili tempi di attesa per visite ed esami, affollamento dei pronto soccorso, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, inaccettabili diseguaglianze regionali e locali, migrazione sanitaria, aumento della spesa privata sino all’impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure”. (Assinews)