Fronti di guerra con gli occhi puntati sulle elezioni Usa

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Fronti di guerra con gli occhi puntati sulle elezioni Usa Occhi puntati sulle elezioni americane anche dai fronti di guerra. Perché la vittoria dell’uno o dell’altro candidato può incidere sull’esito dei conflitti. Come guardano agli Stati Uniti dal Medio Oriente. Servizio di Massimiliano Cochi Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Su altre fonti

Lo scrive sui social il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. TRENTO. "Desidero rivolgere le mie congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, in occasione della sua elezione. (l'Adige)

Il pianeta attende di conoscere chi guiderà per i prossimi quattro anni la nazione più influente del mondo, gli Stati Uniti d'America. Il popolo statunitense dovrà scegliere tra... (Virgilio)

Il mondo guarda l’America e l’America guarda il mondo. Barack Obama aveva radici in Kenya, Kamala Harris le ha in Giamaica e India. (La Stampa)

L’alba di un’altra America, alla ricerca di nuovi equilibri

Alla posta, ieri, mi si è avvicinato un giovane promotore finanziario chiedendomi se avrebbe vinto Donald Trump. Gli ho risposto con il bigino del momento, probabilità incerta. (L'HuffPost)

Vincendo tutti gli Stati in bilico contro Kamala Harris. Doveva essere una elezione aperta e contesa all'ultimo voto, è stata invece una valanga, una valanga rossa repubblicana: a Donald Trump manca solo l'ufficialità per tornare, quattro anni dopo, alla Casa Bianca. (Inside Over)

I margini di manovra e di autonomia di un’Amministrazione americana diventano ancora più ristretti in politica estera. Quale? «Che gli Stati Uniti debbano, in una certa misura, uscire dai processi di globalizzazione contemporanei, disaccoppiando la loro economia da quella cinese, uscendo dalle dipendenze che hanno rispetto a catene transnazionali di valore che ne erodono la sovranità. (Corriere del Ticino)