Aggressioni ai sanitari, pene più severe: "Fino a cinque anni di carcere e 10.000 mila euro di multa". Il Governo: "Stop a violenze e alla distruzione di pronto soccorso"

Aggressioni ai sanitari, pene più severe: "Fino a cinque anni di carcere e 10.000 mila euro di multa". Il Governo: "Stop a violenze e alla distruzione di pronto soccorso" Si estende l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che producono danni ai beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria. Inoltre si applica l’arresto obbligatorio in flagranza, anche “differito”, ossia nelle quarantotto ore successive alla condotta delittuosa inequivocabilmente provata da documentazione videofotografica TRENTO. (il Dolomiti)

Se ne è parlato anche su altre testate

La voce dei medici «Accogliamo con entusiasmo le decisioni prese dal governo perché sicuramente sono un segnale importante nei confronti dei medici e delle categorie sanitarie che purtroppo sono oggetto in quest’ultimo periodo di aggressione a tutti i livelli - dichiara Antonio Giovanni De Maria segretario regionale di Fimmg Puglia -. (quotidianodipuglia.it)

“Il Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri Schillaci e Nordio, ha approvato il decreto legge che prevede una serie di misure contro le aggressioni nei confronti del personale sanitario. Lo dichiara, in una nota, il deputato salernitano Imma Vietri, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera. (Agenda Politica)

A esprimerla, in un video per il Tg sanità della Federazione, Filippo Anelli, che della Fnomceo è il presidente e che nelle ultime settimane aveva rivolto diversi appelli al Governo per un provvedimento urgente sulla materia. (Sanità24)

Sanità, il governatore Rocca: "Nel Lazio tolleranza zero contro la violenza su medici e infermieri"

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che introduce “Misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari nell’esercizio delle loro funzioni nonchè di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria”. (il Fatto Nisseno)

“LA CISL valuta positivamente l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del DL con nuove misure urgenti per contrastare la violenza nei confronti di medici e sanitari che adotta, fra le varie misure, l’estensione dell’arresto in flagranza differita anche alle violenze operate nei confronti dei professionisti sanitari da accertare attraverso strumenti che consentano di poter identificare l’aggressore con pene fino a 5 anni di carcere, nonché l’introduzione di nuove misure di rafforzamento delle sanzioni a danno degli aggressori fino a 10.000 €. (CISL)

Nel 2023 sono stati 1.219 i lavoratori del Lazio che hanno denunciato un'aggressione: il 65% di essi è donna e il 57% risulta essere personale infermieristico. "Nel Lazio non c'è spazio per chi insulta o aggredisce medici e infermieri che, con grande spirito di sacrificio, spendono la propria vita al servizio degli altri". (latinaoggi.eu)