Decreto-legge contro la violenza sui professionisti sanitari

- Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro della Salute Orazio Schillaci e del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni. Questo provvedimento, che sarà immediatamente operativo, prevede pene severe per chi commette atti di violenza contro il personale sanitario, con l'obiettivo di garantire maggiore sicurezza negli ospedali e nei luoghi di cura.

Il decreto-legge, composto da tre articoli, è stato redatto congiuntamente dai ministri Schillaci e Nordio e introduce l'arresto in flagranza anche dopo 48 ore dall'evento violento, una misura che si ispira alle leggi speciali adottate per combattere il tifo violento negli stadi. Le sanzioni previste includono una multa di diecimila euro e pene detentive fino a cinque anni, con l'intento di dissuadere comportamenti aggressivi e proteggere il personale sanitario, spesso vittima di episodi di violenza durante l'esercizio delle proprie funzioni.

La dottoressa Giovanna Esposito, direttrice del pronto soccorso dell'Umberto I di Nocera Inferiore, uno degli ospedali più affollati della Campania, ha recentemente subito un'aggressione mentre assisteva una paziente. Questo episodio, avvenuto due settimane fa, ha visto coinvolte due donne, madre e figlia, quest'ultima minorenne, che hanno picchiato la dottoressa nonostante stesse prestando soccorso alla ragazza. La situazione critica in cui operano molti professionisti sanitari, come la dottoressa Esposito, evidenzia la necessità di interventi legislativi che garantiscano la loro sicurezza e incolumità.

Silvia Vaccari, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO), ha commentato l'approvazione del decreto-legge sottolineando l'importanza di questo passo avanti non solo dal punto di vista pratico, con il rafforzamento delle pene sia detentive che pecuniarie, ma anche culturale.

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