Csm, Giuffrè: «Non si tratta di un fatto irrituale Così si favorisce il dialogo»
Professor Felice Giuffrè, l’incontro tra la presidente del Consiglio e Fabio Pinelli — vicepresidente del Csm di cui lei è componente laico eletto su indicazione di FdI — non è irrituale?«È stato un incontro istituzionale. Un esempio di quel dialogo, di quella leale collaborazione che deve sempre caratterizzare il rapporto tra istituzioni della Repubblica. Non ritengo sia irrituale. Aggiungo che se, come risulta da notizie di stampa, il Quirinale era informato, allora davvero non si capisce con quale motivazione si definisca la circostanza dell’incontro tra la presidente Meloni e il vicepresidente Pinelli irrituale». (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
ROMA — Lunedì sera il Quirinale aveva manifestato stupore per la visita del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli alla corte di Giorgia Meloni a palazzo Chigi. Ieri, se possibile, questa sorpresa si è dislagata in gelida irritazione. (la Repubblica)
“Ho detto no al Napoli: potevo arrivare in prestito dall’Inter”: il retroscena di calciomercato svelato in diretta coglie di sorpresa tutti i tifosi del club partenopeo. (Spazio Napoli – News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli)
Ieri i consiglieri togati del Csm, ad esclusione della corrente Magistratura indipendente, hanno scritto una lettera di fuoco in direzione del vicepresidente Fabio Pinelli. Si allarga lo scontro tra toghe e governo. (ilmessaggero.it)
È stato un incontro irrituale quello tra la premier e il vicepresidente Pinelli? «Non ricordo sia mai capitato in passato. Marcello Basilico, componente togato del Csm, corrente di Area, è uno dei 14 firmatari della richiesta a Pinelli di riferire sull’incontro con la presidente del Consiglio. (Corriere della Sera)
«Ma era un segnale di apertura», dicono adesso da Palazzo Chigi, altro che sgarbo o ingerenza o forzatura o chissà che: il colloquio tra Giorgia Meloni e Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio della magistratura, «è avvenuto alla luce del sole» e aveva l'intenzione di «riaprire le porte» e dimostrare che con le toghe «il dialogo è comunque possibile», pure in una fase di grande scontro tra i poteri dopo il decreto immigrazione e le sentenze sui trasferimenti in Albania. (il Giornale)
Se ha deciso di procedere lo stesso, vuol dire che ha messo nel conto la p… (la Repubblica)