Mattarella incontra Mahmoud Abbas: “Due Stati, due popoli”
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Violenta escalation a Gaza: Mattarella incontra Abu Mazen Dopo l’orrore del 7 ottobre, si è innescata una pericolosa spirale di violenza a Gaza, che ha colpito indiscriminatamente civili, inclusi donne e bambini. Il presidente Sergio Mattarella si è impegnato per raggiungere un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. L’auspicio è che la soluzione a due Stati, due popoli, possa essere attuata al più presto, al fine di evitare future esplosioni di violenza. (Nordest24.it)
La notizia riportata su altre testate
Era presente all’incontro il vice presidente del Consiglio dei ministri – Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Roma – “Ci impegniamo per un reale e definitivo cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas”. (Tuscia Web)
Non siamo per la violenza e abbiamo chiesto ad Hamas la liberazione degli ostaggi”. Ha anche aggiunto che “ciò che è avvenuto il 7 ottobre è disumano e inaccettabile. (CremonaOggi)
ROMA – Accolto al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente palestinese Mahmoud Abbas, noto come Abu Mazen, ha sottolineato che “una volta che sarà avviata la soluzione dei due Stati e due popoli, chiederò ai paesi arabi e musulmani di riconoscere lo stato di Israele“. (Dire)
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro con il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abba. “Dopo l’orrore del 7 ottobre si è aperta una spirale inaccettabile di violenza su Gaza che ha colpito i civili, donne e bambini. (Adnkronos)
«Insieme ai nostri partner continuiamo anzitutto a operare per il cessate il fuoco, per un processo costruttivo che, con il concorso della comunità internazionale, porti alla soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile e in linea con il diritto internazionale, unica prospettiva di pace stabile. (Il Sole 24 ORE)
Vatican News Lo sguardo fisso e profondo delle icone orientali, i lineamenti austeri di un monaco che 1.600 anni fa guidò come vescovo per 25 anni la piccola comunità di Gaza, oggi una delle terre martoriate del pianeta. (Vatican News - Italiano)