Gino Cecchettin, Valditara e il patriarcato: «Negarlo non lo fa cessare, chi ha portato via Giulia è italiano. La violenza non ha colore»

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«Non è che se neghi una cosa questa non esiste». Il commento di Gino Cecchettin, papà di Giulia, in risposta a quanto affermato ieri, lunedì 18 novembre, dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara sul patriarcato durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin nella Sala regione di Montecitorio. Un discorso, quello del ministro, che ha acceso la polemica, ma Gino Cecchettin non si sbilancia: «Il ministro ha parlato di soprusi, di violenze, di prevaricazione. (ilgazzettino.it)

Su altri media

Ieri, 18 novembre, per la presentazione alla Camera della Fondazione Giulia Cecchettin, il Ministro Valditara ha inviato un videomessaggio che conteneva anche questa affermazione: "Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale“. (USB Scuola)

Un presidio sulle scale del Ministero dell’Istruzione e del merito, a Roma, contro le dichiarazioni del ministro Giuseppe Valditara. “Vogliamo ribadire al ministro Valditara che ideologico è chi nega il patriarcato, chi decide di utilizzare strumentalmente l’immigrazione come causa dell’aumento delle molestie, chi decide di non introdurre percorsi di educazione sessuo-affettiva nelle scuole per far fronte alla violenza di genere – afferma Camilla Velotta della Rete degli Studenti Medi – la lotta al patriarcato non è ideologica, è il riconoscimento di una cultura che permea la nostra società, un riconoscimento che deve inserirsi anche nella scuola pubblica, se vogliamo immaginare un Paese diverso”. (LAPRESSE)

Il primo, come molti osservatori hanno notato, riguarda l’iper-semplificazione del discorso - che, ad esempio, ha omesso di riportare dati, o di ricordare come i fe… (La Stampa)

Cosa ci dicono le parole di Gino Cecchettin e quelle del ministro Valditara

Oggi siamo qui per dare forma concreta ad un sogno: un sogno che ha un valore immenso perché è nato da una tragedia immane. A volte – e non è retorica – quando si affrontano sofferenze tali, che potrebbero togliere qualsiasi speranza o prospettiva, la vita ancora ti sorprende offrendo uno scopo nuovo, un’opportunità di trasformare il dolore in significato, la perdita in impegno, l’oscurità in azione. (Corriere della Sera)

Contrastare la violenza sulle donne e operare per la parità di genere. Il padre di Giulia è anche il presidente, la vicepresidente è l’ex dirigente di Bankitalia Anna Maria Tarantola mentre la tesoriera è la presidente di Banca Etica Anna Fasano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Una tragedia in tre atti, con sullo sfondo il ricordo di Giulia, la figlia di Gino, vittima di un femminicidio che a volte sembra aver cambiato la percezione dell’urgenza di combattere la violenza di genere. (LifeGate)