Senatore Usa batte il record con discorso di 25 ore contro Trump

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L'Unione Sarda.it ESTERI

Senatore Usa batte il record con discorso di 25 ore contro Trump Milano, 2 apr. - Il democratico Cory Booker ha stabilito il record per il discorso più lungo nella storia del Senato americano dopo aver parlato per 25 ore ininterrottamente, senza nessuno stop per i bisogni fisiologici, per protestare contro le azioni "incostituzionali" di Donald Trump. Un gesto drammatico per evidenziare la portata della minaccia del Presidente alla democrazia degli Stati Uniti (L'Unione Sarda.it)

Ne parlano anche altre fonti

Il senatore Cory Booker ha ufficialmente battuto il record per il discorso più lungo nella storia del Senato degli Stati Uniti, superando il celebre filibuster di Strom Thurmond contro il Civil Rights Act del 1957. (LA7)

"Ha inflitto così tanti danni alla sicurezza degli americani, alla stabilità finanziaria e persino alle nostre aspirazioni come popolo", ha detto Booker. Il senatore democratico del New Jersey Cory Booker ha tenuto la parola al Congresso per oltre 25 ore tra lunedì e martedì, in un intervento record, accusando in ogni modo la politica del presidente Trump. (la Repubblica)

La "maratona oratoria" del senatore dem contro il governo Trump: 25 ore al Congresso, cosa ha detto (La Stampa)

Il democratico Cory Booker ha battuto il record del discorso più lungo al Senato degli Stati Uniti, pronunciandosi contro le politiche di Donald Trump per 24 ore e 18 minuti. (la Repubblica)

Un discorso fiume che è diventato il più lungo mai pronunciato davanti alla camera alta del parlamento americano. È il gesto di protesta del senatore democratico del New Jersey Cory Booker, che per un giorno e un’ora ha tenuto banco in senato, senza mai sedersi e senza mai interrompere il filo. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Diversi i passaggi di Booker: "In soli 71 giorni il presidente degli Usa ha inflitto così tanti danni alla sicurezza degli americani, alla libertà finanziaria, alle fondamenta della nostra democrazia e persino alle nostre aspirazioni come popolo per i nostri ideali più alti e l senso di comune decenza. (Il Giornale d'Italia)