Per la CEDU e per il Consiglio Europeo i penitenziari italiani sono più incivili di quelli ungheresi

Per la CEDU e per il Consiglio Europeo i penitenziari italiani sono più incivili di quelli ungheresi Sovraffollamento, suicidi, condizioni degradanti. Per la Corte europea dei diritti dell’uomo e per il Consiglio d’Europa, le prigioni italiane sono più incivili di quelle in Ungheria. Condanne e statistiche impietose. Per paradosso, a Ilaria Salis converrebbe restare in Ungheria ad affrontare il processo. (Polizia Penitenziaria)

Se ne è parlato anche su altre testate

" Nessuna richiesta diretta da parte del governo italiano o di qualsiasi organo di informazione all’esecutivo ungherese renderà più semplice difendere la causa di Ilaria Salis, perché "il governo, come in qualsiasi democrazia moderna, non ha alcun controllo sui tribunali". (Liberoquotidiano.it)

Reuters (Avvenire)

Prima la delegazione in pompa magna dei parlamentari di sinistra nell'aula di tribunale di Budapest, poi l'ipotesi della candidatura con il Pd, infine l'appello rivolto alla Salis e a suo padre «non siete soli, vi sostiene l'Italia antifascista» a cui Roberto Salis ha prontamente risposto affermando in una lettera a Repubblica: «Non si può stare a guardare questi tentativi di riesumazione dell'ideologia nazista o fascista». (ilGiornale.it)

Le elezioni europee si avvicinano e il caso Ilaria Salis è diventata una ghiotta opportunità per Viktor Orbán per scagliarsi contro la sinistra e distrarre dai guai interni. Da settimane migliaia di ungheresi stanno scendendo in piazza per chiedere le sue dimissioni. (la Repubblica)

Avrò una coscienza callosa ma la vicenda di Ilaria Salis non mi commuove. M'interessa di più il comportamento di molti nostri politici che, nell'intento di aiutarla, peggiorano irrimediabilmente il suo caso. (Italia Oggi)

L’esecutivo ungherese si scaglia contro Ilaria Salis. “Dobbiamo chiarire che nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l’Ungheria come una specie di ring dove venire a pianificare di picchiare qualcuno a morte. (LAPRESSE)