Il caso Ilaria Salis e le tensioni politiche in Ungheria

Il caso di Ilaria Salis, la cittadina italiana detenuta a Budapest da 13 mesi, è diventato un punto di riferimento per le tensioni politiche in Ungheria. Le elezioni europee si avvicinano e il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha sfruttato la situazione per attaccare la sinistra e distogliere l'attenzione dai problemi interni.

Da diverse settimane, migliaia di ungheresi stanno manifestando per chiedere le dimissioni di Orbán. Il paese è stato scosso dallo scandalo che ha coinvolto la presidente della Repubblica Katalin Novak, costretta a dimettersi per aver concesso delle grazie.

Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese, ha dichiarato che le pressioni per la liberazione di Salis sono inutili. Ha sottolineato che nessun gruppo di estrema sinistra dovrebbe considerare l'Ungheria come un ring di pugilato dove pianificare di picchiare qualcuno a morte. Queste parole risuonano con quelle della destra italiana, che si lamenta del fatto che il caso di Salis abbia fatto tanto rumore nell'opinione pubblica europea.

Il caso di Ilaria Salis ha suscitato grande interesse in Italia. Tuttavia, molti politici italiani, nel tentativo di aiutarla, sembrano aver peggiorato la situazione. Un secolo fa, gli avvocati si comportavano in modo umile e implorante quando si rivolgevano ai magistrati. Oggi, sembra che questa umiltà sia stata dimenticata.

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