D’Alimonte: “Pesa la disaffezione verso elezioni poco competitive e candidati con scarso appeal”

Roma — Esito scontato del voto, scarso appeal dei candidati e giovani sempre più distanti dalla politica. Roberto D’Alimonte, docente di Sistema politico italiano all’università Luiss, legge in questi termini il dato dell’astensione. Professore D’Alimonte, in Emilia-Romagna l’affluenza è scesa di 21 punti percentuali rispetto al 2020 e in Umbria di 12 rispetto al 2019. Quali sono stati i fattori… (la Repubblica)

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E’ stato l’astensionismo il fattore principale anche di questa tornata come accade ormai da molto tempo ed è capitato anche in una regione “solida” dal punto di vista istituzionale come l’Emilia – Romagna nella quale il totale dei voti validi si colloca ben al di sotto del 50% e dove la vittoria del centro-sinistra è stata sicuramente dovuta al “campo largo” ma soprattutto alla capacità di richiamare l’insieme dei propri tradizionali elettrici ed elettori come dimostra il risultato del PD nella regione dove maggiore è sempre apparsa la continuità con le fonti storiche primarie di identità del Partito. (L'Eco - il giornale di Savona e Provincia)

‘In principio fu la Sardegna, con l’inattesa mattatrice Alessandra Todde…’. Sì, perché nonostante la battuta d’arresto della Liguria, più per demerito del centrosinistra che per merito degli avversari, le nette vittorie in Emilia Romagna e Umbria riaprono le porte alla speranza. (articolo21)

Leggi tutta la notizia Al... (Virgilio)

“In 5 anni persi 800mila elettori la politica deve ripartire da lì”

Non ci sono cause contingenti ma una disaffezione generale. Dice il politologo Marco Valbruzzi, docente di Scienza politica all'università di Napoli: «Non era previsto un crollo così alto della partecipazione. (Italia Oggi)

e Umbria (52,30%) confermano una tendenza ormai consolidata: la progressiva disaffezione degli elettori verso le istituzioni democratiche borghesi. Nonostante ciò, il (Farodiroma)

«Non mi aspettavo un calo cos… «È andata male. Al di là dell’entusiasmo per la vittoria qualcosa è andato storto. Le forze politiche devono partire da lì, non si scappa: in cinque anni hanno perso 800mila elettori, molti dei quali sono giovani. (La Repubblica)