«Salve, posso parlarle un attimo?» e così inizia la truffa su WhatsApp
Articolo Precedente
Articolo Successivo
«Salve, posso parlarle un attimo?». Comincia così una truffa, chiamata Money Muling, che sta prendendo di mira (da tempo, in realtà) gli utenti italiani che utilizzano WhatsApp. I truffatori utilizzano numeri stranieri (dall’India, in questo caso) per contattare nuove potenziali vittime. Una volta ingaggiata una conversazione, viene spiegato come fare per ottenere un pagamento attraverso dei semplici compiti, come mettere mi piace a delle foto su Instagram, dei like a video su YouTube e così via. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Negli ultimi mesi, una nuova truffa sta prendendo piede tra gli utenti italiani di WhatsApp: il "Money Muling". Il termine "Money Muling" si riferisce a individui che, spesso ignari, vengono utilizzati per trasferire fondi ottenuti illegalmente, fungendo da "muli" per i criminali. (Gazzetta del Sud)
di Gianluca Pascutti - 7 Gennaio 2025 Attenzione, con l’inizio del 2025, le truffe che circolano su social e app di messaggistica, come WhatsApp, non accennano a diminuire. È fondamentale mantenere alta la guardia, soprattutto quando si ricevono messaggi da mittenti sconosciuti con contenuti sospetti. (L'Identità)
Una frase per guadagnare la stima e la fiducia della vittima e poi dare avvio alla truffa. Le truffe che girano su Whatsapp non smettono mai di stupire per la fantasia, soprattutto di chi le crea. Ecco l’ultima alla quale bisogna fare nettamente attenzione. (MisterGadget.Tech)
Tutto inizia con una semplice conversazione, quindi viene da chiedersi come sia possibile finire in una trappola con queste condizioni “Salve, posso parlarle un attimo?” è l’esordio della conversazione, da quel momento prende avvio la truffa. (MisterGadget.Tech)
Nel caso specifico, sono tantissimi gli utenti che hanno inviato segnalazioni circa strani messaggi che hanno ricevuto su WhatsApp che iniziano sempre con la stessa richiesta. Con l'inizio del 2025 non è cambiato (ancora) nulla sulle truffe che corrono a mezzo social e tramite le app di messaggistica più utilizzate come nel caso di WhatsApp. (il Giornale)