Sechi: Cecilia Sala libera, i servizi segreti e la sinistra parolaia
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Missione compiuta: Cecilia Sala a casa, trionfo di Meloni e sinistra sotto un treno. Giorgia Meloni oggi terrà non la conferenza di fine anno, ma quella di un inizio del 2025 col botto. La liberazione della giornalista italiana sequestrata dagli iraniani è di enorme importanza non solo perché abbiamo salvato una vita preziosa, ma perché conferma le capacità diplomatiche di Palazzo Chigi, l’intenso lavoro della Farnesina, l’eccezionale efficacia dei nostri servizi segreti. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altre fonti
L'annuncio più atteso, soprattutto dai genitori, è arrivato a sorpresa ieri nella tarda mattinata da Palazzo Chigi: Cecilia Sala è libera ed è in volo da Teheran verso Roma, insieme al capo dell'Aise Giovanni Caravelli, che era andato a prenderla personalmente in Iran. (La Stampa)
Un tempo infinito, per le condizioni in cui la reporter è stata detenuta, ma un tempo che, per casi del genere, resta significativamente breve. “Mai pensato di essere a casa oggi”. (Virgilio Notizie)
Il racconto di Cecilia Sala dopo la liberazione e il rientro in Italia dal carcere iraniano di Evin, dove è stata detenuta per tre settimane: "Ho chiesto una Bibbia. Avevo perso il senso del tempo, non sapevo più quando era giorno e quando era notte". (Fanpage.it)
Negli occhi della giornalista italiana, come fu nelle parole della madre di qualche giorno fa e in quelle del padre di ieri, nell’abbraccio liberatorio di Cecilia con il suo compagno, ci sono gioia di vita, messa a dura prova dalla violenza del regime iraniano, speranza e fiducia ben riposte nel proprio Paese e, in questo caso, specificamente in chi lo guida da Palazzo Chigi (ilmattino.it)
La liberazione di Cecilia Sala, atterrata mercoledì all’aeroporto di Ciampino dove ha potuto riabbracciare la propria famiglia dopo 20 giorni nel carcere di Evin, non ha chiuso né il caso con l’Iran né con gli Stati Uniti. (Il Fatto Quotidiano)
La liberazione di Cecilia Sala, detenuta dallo scorso 19 dicembre in Iran, tiene banco sui giornali e Daniele Capezzone non può non aprire la sua "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi, con una riflessione. (Liberoquotidiano.it)