Valverde: «Pogacar è il ciclista più forte che abbia mai visto»
Anche Alejandro Valverde, che ha concluso la sua carriera su strada nel 2022 e si dedica ora al gravel, è rimasto molto impressionato dall’impresa di Tadej Pogacar al mondiale di Zurigo. Il murciano ha dichiarato a EFE di non aver mai visto un corridore più forte dello sloveno in tutta la sua vita. «Sicuramente viviamo in un’epoca molto fortunata con quattro o cinque grandi fenomeni – ha detto Valverde, come riportato da AS – ma quello che ha fatto Tadej è veramente folle: ovunque vada, mette in scena uno spettacolo. (Bicisport)
Se ne è parlato anche su altre testate
La "livrea" che verrà indossata dal fresco campione del mondo in linea è stata confezionata da Pissei e farà la sua prima uscita ufficiale sabato 5 ottobre, in occasione del Giro dell'Emilia 2024, la classica italiana che farà da teatro di debutto per l'iridato sloveno, portacolori della UAE Team Emirates. (SpazioCiclismo)
Hove ha svelato alcuni retroscena sulla cavalcata trionfale di Tadej Pogačar e ha raccontato come Jan Tratnik, pur senza radiolina come tutto il resto del gruppo, avesse capito che il suo capitano stesse attaccando dal gruppo principale. (Cicloweb.it)
Quando lo ha visto scattare che al traguardo mancavano ancora un centinaio di chilometri (sì avete capito bene, cento chilometri!) anche il suo team manager Mauro Gianetti ha strabuzzato gli occhi non credendo a quello che stava vedendo. (Bicisport)
Il suo 2024 è stato un anno da favola: alla Strade Bianche, corsa del suo esordio stagionale, ha vinto portando a termine un attacco di 82 chilometri, mentre due settimane dopo ha centrato il suo primo podio in carriera alla Milano-Sanremo, chiusa al 3° posto. (Cicloweb.it)
Nel mezzo ci saranno anche Coppa Agostoni e Coppa Bernocchi, alle quali lo sloveno non prenderà parte, ma che vedranno comunque la formazione emiratina tra le attese protagoniste per continuare l'ottimo finale di stagione che tutti sperano potrà poi essere coronato con il successo a Il Lombardia di sabato 12 ottobre. (SpazioCiclismo)
E poi, qualche minuto dopo, ho visto sulla tabella che il numero 22 aveva 20 secondi di vantaggio sul gruppo: il numero 22 era Tadej. ZURIGO (Svizzera) – «Ho capito che Tadej stava arrivando – dice Tratnik – perché quando con la fuga abbiamo iniziato la salita, avevamo un vantaggio di circa due minuti e mezzo. (Bici.PRO)