Un caso l'incontro Meloni-Pinelli. Ma il Colle: "Informati prima"

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«Ma era un segnale di apertura», dicono adesso da Palazzo Chigi, altro che sgarbo o ingerenza o forzatura o chissà che: il colloquio tra Giorgia Meloni e Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio della magistratura, «è avvenuto alla luce del sole» e aveva l'intenzione di «riaprire le porte» e dimostrare che con le toghe «il dialogo è comunque possibile», pure in una fase di grande scontro tra i poteri dopo il decreto immigrazione e le sentenze sui trasferimenti in Albania. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Meloni ha chiesto al vicepresidente quanto conta in Consiglio la corrente di Md. L’irritazione del Capo dello Stato Se la premier s’informa sulle toghe rosse al Csm (La Stampa)

L’incontro a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni e il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Fabio Pinelli, mentre era in corso a Bologna l’assemblea dell’Anm per replicare agli attacchi del governo contro … (Il Fatto Quotidiano)

La linea del vicepresidente, espressione della Lega, suona così: «Ci sono stati molti al… I consiglieri sono increduli e chiedono al vicepresidente del Csm Fabio Pinelli di riferire già oggi davanti al plenum sui contenuti dell’incontro avuto lunedì a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni (la Repubblica)

Csm, toghe sconcertate dopo il faccia a faccia tra il vicepresidente e Meloni. «È un gesto politico. Pinelli ora chiarisca»

In effetti l’irritazione al Quirinale stavolta è massima. (il manifesto)

“Ho detto no al Napoli: potevo arrivare in prestito dall’Inter”: il retroscena di calciomercato svelato in diretta coglie di sorpresa tutti i tifosi del club partenopeo. (Spazio Napoli – News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli)

«Sconcerto». Dove nessuno, al momento, sembra aver avuto risposte sul senso di un faccia a faccia convocato all’ultimo secondo - tanto da non prevedere nemmeno una “foto opportunity” -, proprio mentre a Bologna era appena terminata l’assemblea convocata dalla locale sezione dell’Anm per replicare agli attacchi di governo e stampa contro i giudici “colpevoli” di aver disapplicato il decreto Paesi sicuri. (Il Dubbio)