Mestre, la seconda rapina del moldavo che ha ucciso Giacomo Gobbato, prova scippo di una borsa a una donna - VIDEO

Non solo la rapina di Mestre, nella quale ha perso la vita il 26enne Giacomo Gobbato. Ce n'è un'altra che il cittadino moldavo 48enne ha tentato in quella folle serata. Come si vede da un video che gira sul web, l'uomo ha provato a scippare la borsa a una turista giapponese, subito dopo aver commesso il delitto. Il tutto è accaduto in via Aleardi, dove il kiler ha puntato il mirino verso una donna, si è avvicinato ed ha provato a portarle via la borsa, sfregiandole il viso. (Il Giornale d'Italia)

Ne parlano anche altri media

Le parole della 50enne colombiana: "È colpa mia. Dovevo stare zitta e non chiedere aiuto". Poi l'inseguimento con la polizia e l'arresto. (Fanpage.it)

Resta in carcere il 38enne moldavo accusato di aver accoltellato Giacomo Gobbato. L'uomo, assistito dall'avvocato Tiziana Nordio, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Claudia Ardita che ha convalidato il fermo e disposto che l'uomo resti in carcere. (ilgazzettino.it)

Per l’uomo, difeso dall’avvocato Tiziana Nordio, è stata disposta la custodia cautelare in carcere. La legale non ha voluto commentare la decisione del giudice. (Il Fatto Quotidiano)

Io e Giacomo siamo cresciuti con gli stessi ideali: per noi non sarebbe possibile girare la testa dall’altra parte». Una scelta, quella di Sebastiano Bergamaschi, il 25enne mestrino intervenuto l’altra sera in Corso del Popolo insieme all’amico Giacomo Gobbato per sventare una rapina a una donna, che ha avuto un prezzo decisamente alto: “Jack” è morto e lui ha riportato delle profonde ferite alle gambe. (ilgazzettino.it)

Lunedì mattina si è tenuta l’udienza per la convalida dell’arresto, nell’aula B del tribunale, proprio di fianco a dove alle 9.30 era iniziato il processo a Filippo Turetta. Resta in carcere, a Santa Maria Maggiore a Venezia, l’uomo di nazionalità moldava fermato nella notte tra venerdì e sabato per l’omicidio di Giacomo Gobbato avvenuto a Mestre poco prima. (Corriere della Sera)

L’attività, che ha visto impiegati equipaggi del Commissariato di PS di Cassino, del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, della Polizia Stradale e di una unità cinofila, si è svolta in prevalenza nelle zone ritenute più a rischio per la consumazione dei reati, nelle zone dove maggiore è l’aggregazione sociale dei giovani, nel centro cittadino e nei punti di snodo delle principali arterie urbane ed extraurbane del citato comune. (Frosinone News)