Netanyahu responsabile dell’attentato con cercapersone, a telefono con Trump sull'Iran: poi attacca i media

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Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, ha confessato di aver dato il via libera all’operazione militare in Libano. L’operazione, che ha visto l’utilizzo di cercapersone contro Hezbollah, ha causato il ferimento di centinaia di persone. In parallelo, il premier ha lanciato un attacco diretto ai media israeliani, accusandoli di indebolire il Paese con fake news. Infine, dichiara di aver sentito e di trovarsi sulla stessa linea sull’Iran di Donald Trump (Virgilio Notizie)

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Mosca: i droni ucraini abbattuti sulla capitale sono 32 (Il Sole 24 ORE)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu domenica ha riconosciuto per la prima volta di aver dato il via libera all’attacco con i cercapersone di Hezbollah operato lo scorso settembre. Intervenendo al Consiglio settimanale dei ministri, Netanyahu ha affermato di aver autorizzato questa operazione che finora non era stata rivendicata da Tel Aviv. (RSI.ch Informazione)

Intervenendo al Consiglio settimanale dei ministri, il primo ministro israeliano ha affermato di aver autorizzato questa operazione che non era stata rivendicata in precedenza — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI La diretta Netanyahu ammette di aver dato l'ok all'attacco con i cercapersone (Corriere del Ticino)

Netanyahu ammette responsabilità Israele nell'attacco con i cercapersone in Libano

, così avrebbe dato il suo incoraggiamento ad Amos Hochstein, l'inviato del presidente Joe Biden che sta svolgendo un delicato lavoro diplomatico con Hezbollah e, secondo alcuni funzionari statunitensi, potrebbe anche realizzare un piccolo accordo sugli ostaggi con Hamas. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti rappresenta un fenomeno politico e sociale senza precedenti, esponendo una crisi profonda nella democrazia americana. In un contesto in cui un cittadino comune affronterebbe gravi conseguenze sociali per una sola accusa, Trump è riuscito a conquistare e mantenere la carica più alta del paese, nonostante 36 accuse, alcune delle quali sfociate in condanne, e una situazione finanziaria segnata da debiti e incertezze. (IlSudest)

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