Le mostre di Mario Cresci a Roma

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G. Jung, Psicologia e Alchimia, 1944), ma anche allegoria di un tempo immutabile e profondamente contemporaneo.

Sono il tempo e la memoria i due elementi che scandiscono da sempre la ricerca fotografica di Mario Cresci (Chiavari, 1942), in cui emerge un interesse che confina con i territori dell’arte contemporanea grazie a un proprio fondamento linguistico, dove forti, però, appaiono i rimandi a una riflessione analitica che si architetta attraverso le strutture e i moduli visivi della fotografia documentaria. (Artribune)

La notizia riportata su altri giornali

1 of 11. Abbandonare la propria terra significa tranciare di netto radici involontarie, che parlano di generazioni, famiglia, memoria. Lo sa bene Youssef Nabil (Il Cairo, 1972), costretto a lasciare l’Egitto per inseguire i propri ogni, nel solco di una vena artistica che non avrebbe trovato linfa nel Paese d’origine. (Artribune)

Ottimi risultati anche per l’opera su carta di Hans Hartung (92.500 euro), per il Ritratto segreto di Mario Radice (41.250 euro) e per Ur-schrift ovvero Avant-testo, 19-3-01 di Irma Blank (26.250 euro). (ExibArt)

‒ Niccolò Lucarelli È questo che Urara Tsuchiya (Giappone, 1979) vuole mostrare al pubblico, in tutta la sua banalità, ma anche nella sua drammaticità; con questa mostra romana, l’artista capovolge il suo consueto approccio, e dall’edonismo passa a riflettere sull’insostenibile leggerezza dell’essere, dove la memoria impone interrogativi sulle tempeste ormonali dell’amore e la banalità della “ripetizione”, che la lunga quarantena ha drammaticamente imposto all’umanità. (Artribune)

I ricavati della galleria saranno devoluti a due associazioni LGBT italiane: Casa Famiglia Refuge LGBT e Plus – Persone LGBT+ sieropositive. (Senza Linea)

Roberto ed i suoi amici amici, convinti che la pittura possa essere divertente e conviviale, hanno iniziato a proporre una esperienza pittorica itinerante a scoprire luoghi e realtà enogastronomiche locali. (RovigoOggi.it)

Come si stabiliscono la qualità e il valore artistico di un’opera, la sua “artisticità”? Nell’immediato il valore artistico di un’opera non è infatti sempre relazionato alla sua commerciabilità. (We Wealth)