La ricetta del ’Barone di ferro’. Un’informazione mai urlata. Vince lo stile sobrio e rigoroso

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Ponte sullo Stretto

FIRENZE Quando La Nazione, il giornale ricasoliano per eccellenza, annunziò l’esito dei plebisciti per l’annessione della Toscana al Piemonte, non uscì dai titoli ad una colonna che erano caratteristici della severa impaginazione di quei tempi, non abbandonò il tono di sobrietà e di misura che costituiva una caratteristica inimitabile del giornalismo risorgimentale. "Votate senza paura": si era limitata a intitolare, eccezionalmente, una sua nota di fondo il giornale che Carlo Fenzi e Piero Puccioni avevano fondato all’ombra della "dittatura" ricasoliana, nelle giornate travagliate e drammatiche che erano seguite all’armistizio di Villafranca, in quella cupa e minacciosa atmosfera del luglio 1859 che aveva sembrato deludere tutte le speranze e umiliare tutti gli sforzi di libertà e di riscatto. (LA NAZIONE)

La notizia riportata su altre testate

Evidentemente La Nazione ha saputo trovare una voce, una sua voce, che non è stata sostituita. Antonella Boralevi, cosa significano 165 anni di vita per un quotidiano? "Una vita così lunga racconta cos’è questa testata per i suoi lettori. (LA NAZIONE)

– «Un viaggio di 165 anni durante il quale si sono formate generazioni e generazioni di cittadini, alcune delle quali sono ancora qui con noi, al fianco di questa avventura che prosegue, nonostante l’informazione sia cambiata profondamente negli ultimi decenni, ma che cerchiamo di interpretare con la professionalità di sempre". (LA NAZIONE)

Dal terrazzo di Forte Belvedere il panorama leva il fiato, mostrando la bellezza sfrontata di una città che bacia il Rinascimento saltando a cavallo del futuro. Tanti ospiti, tantissimi, a confermare l’affetto e il legame profondo che il nostro quotidiano – nella sua storia dipanata su tre secoli – ha cucito nel tempo, testimone e protagonista degli avvenimenti più importanti e nelle storie di tutti i giorni di Toscana, Umbria e Liguria, le zone di diffusione del quotidiano più antico d’Italia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I 165 anni de La Nazione, il lungo viaggio del quotidiano per raccontare il mondo. Stesso amore per la verità

Radici solide e robuste, ben ancorate negli anni dell’epopea risorgimentale e del sogno di un’Italia libera e unita, ma lo sguardo saldo e rivolto verso un futuro che parla il linguaggio di internet, dei social e schiude gli orizzonti della frontiera digitale. (LA NAZIONE)

La storia de La Nazione è strettamente legata alla storia d’Italia. La Nazione: 165 anni di storia e giornalismo (Umbria Journal il sito degli umbri)

Da quel 19 luglio del 1859, quando uscì il primo numero del giornale – in una Firenze da pochissimi mesi senza più granduca né signorie straniere – tanta acqua d’Arno è passata sotto i ponti. – Passato, presente e futuro, uniti in un ideale passaggio del testimone nel nome di una informazione obiettiva e di qualità che oggi come ieri resta un punto di riferimento irrinunciabile per chi si occupa di giornalismo. (LA NAZIONE)