La Nazione celebra 165 anni di storia e innovazione

La Nazione, diretta da Agnese Pini e pubblicata dal Gruppo Monrif, celebra il suo 165° anniversario con una serie di iniziative commemorative che si terranno nel corso dell'anno. Fondato nel 1859 con l'obiettivo di preparare il terreno all'Unità d'Italia, La Nazione è il più antico quotidiano italiano a non aver mai interrotto le pubblicazioni, neanche durante i conflitti bellici, o l'alluvione di Firenze.

La Nazione, il giornale ricasoliano per eccellenza, annunciò l’esito dei plebisciti per l’annessione della Toscana al Piemonte, mantenendo il tono di sobrietà e di misura che costituiva una caratteristica inimitabile del giornalismo risorgimentale. "Votate senza paura": si era limitata a intitolare, eccezionalmente, una sua nota di fondo il giornale che Carlo Fenzi e Piero Puccioni avevano fondato all’ombra della "dittatura" ricasoliana, nelle giornate travagliate e drammatiche che erano seguite all’armistizio di Villafranca.

Il 14 luglio 1859 uscì per la prima volta La Nazione. Il suo primo direttore fu Leopoldo Cempini. Ne sono seguiti un’altra cinquantina, tutti uomini, fino al 1° agosto 2019 quando è arrivata la direttrice Agnese Pini. Come è cambiato in 165 anni il ruolo della donna in Italia? "Per parlare di passi avanti negli ultimi 165 anni, credo sia necessario andare a individuare quelli che sono state le leggi che hanno cambiato la vita dalle donne, a partire dal 1945, quando quelle maggiorenni, che avevano compiuto i 21 anni, hanno visto il loro riconoscimento al voto.

Il quotidiano La Nazione compie 165 anni, un traguardo straordinario che testimonia non solo la sua lunga storia nel panorama giornalistico italiano, ma anche il suo ruolo di pilastro fondamentale nella storia di Firenze e della Toscana. Oggi, La Nazione si conferma come un punto di riferimento imprescindibile per l’informazione in Toscana e in Italia, con una forte presenza sia sulla carta stampata che online.

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