Dazi e-car, Ue spaccata. Roma e Parigi a favore
Il no di Berlino non basta ad allontanare la guerra commerciale tra Ue e Cina. I governi europei hanno spianato la strada a nuovi dazi fino al 35% in aggiunta alle tariffe del 10% già in vigore sulle importazioni delle auto elettriche cinesi. Un voto teso che ha spaccato i 27, incapaci di raggiungere la … (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri giornali
È riuscito a dimostrare a Bruxelles che i sostegni ricevuti dalla Cina sono stati ridotti rispetto ai produttori. Già perché alla fine la politica del produttore statunitense, che possiede una fabbrica a Shanghai, ha dato i suoi frutti. (la Repubblica)
La fase finale della partita a poker è aperta e l’Unione europea ha giocato una carta di valore nonostante il no della Germania e di altri quattro governi (alcuni satelliti produttivi dell’industria dell’auto federale come Ungheria e Slovacchia): ancora non sono noti i contenuti, ma entro il 30 ottobre la Commissione Ue pubblicherà sulla Gazzetta ufficiale l’ultimo atto per la conferma dei dazi sulle auto elettriche cinesi importate. (Il Messaggero - Motori)
Il voto contrario della Germania e di altri quattro Paesi non è bastato a bloccare i dazi sulle auto elettriche cinesi. L'Unione Europea si è spaccata sulla proposta di introdurre tariffe nei confronti di alcuni produttori di auto elettriche assemblate in Cina. (L'HuffPost)
“I dazi non solo ostacolano la cooperazione commerciale e di investimento tra Cina e Ue, ma ritardano il processo di trasformazione verde dell’Ue”, si legge nella nota del ministero del Commercio. Il primo aspetto è quello retorico, fronte su cui la Cina mostrerà il suo volto più duro. (RSI.ch Informazione)
Nel Comitato difesa commerciale (Tdi), che si è riunito venerdì mattina, non è stata raggiunta la necessaria maggioranza qualificata a favore o contro la proposta della Commissione: 10 Stati tra cui hanno l’Italia e la Francia votato a favore, cinque – guidati dalla Germania – contro e ben 12 si sono astenuti, tra cui la Spagna. (Il Fatto Quotidiano)
Il prossimo passaggio vedrà l'imposizione dei dazi definitivi, entro il 30 ottobre. (Auto.it)