Dazi sulle auto cinesi, l'Europa si divide

- Il recente voto sui dazi per le auto elettriche cinesi ha evidenziato una profonda spaccatura all'interno dell'Unione Europea. Nonostante il tentativo della Germania e di altri quattro Paesi di bloccare la proposta, la Commissione Europea ha considerato il voto come favorevole all'introduzione delle tariffe. Queste misure, che prevedono dazi fino al 35%, si aggiungono alle tariffe del 10% già esistenti e mirano a compensare gli effetti dei sussidi pubblici concessi dalla Cina ai propri produttori di auto elettriche.

La decisione finale spetterà alla presidente Ursula von der Leyen e al suo esecutivo, ma il voto ha già mostrato come i principali Paesi produttori di auto del Vecchio Continente abbiano posizioni divergenti. La Germania, in particolare, ha cercato fino all'ultimo di evitare l'introduzione dei dazi, ma non è riuscita a ottenere una maggioranza qualificata contro la proposta.

Nel frattempo, Tesla, grazie alla sua fabbrica a Shanghai e alla capacità di dimostrare una riduzione dei sostegni ricevuti dalla Cina, è riuscita a ottenere dazi più leggeri rispetto alle previsioni iniziali. Questo risultato rappresenta un successo per il produttore statunitense e per il suo fondatore, Elon Musk, che possono guardare con ottimismo al futuro delle loro operazioni in Europa.

La situazione, tuttavia, rimane complessa e incerta. La spaccatura all'interno dell'Unione Europea potrebbe avere ripercussioni significative sul mercato delle auto elettriche, influenzando sia i produttori europei che quelli cinesi. La decisione finale della Commissione Europea sarà cruciale per determinare l'evoluzione di questo settore nei prossimi anni.

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