Perché Francia e Germania si dividono sui dazi europei alle auto cinesi

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Start Magazine ECONOMIA

Perché Francia e Germania si dividono sui dazi europei alle auto cinesi I paesi membri dell'Unione europea hanno approvato i dazi sulle auto elettriche cinesi. Favorevoli l'Italia e la Francia, contraria la Germania. La Spagna, nonostante le riserve, si è astenuta. Tutti i dettagli I paesi membri dell’Unione europea hanno approvato oggi la proposta della Commissione di imporre nuovi dazi sui veicoli elettrici importati dalla Cina (Start Magazine)

La notizia riportata su altri giornali

Il voto dell’Italia e degli altri Paesi e come hanno reagito i principali gruppi europei dell’auto da Stellantis a Volkswagen (Milano Finanza)

La maggioranza Ursula va in frantumi, vittoria dell'Italia e sconfitta per la Germania. (Secolo d'Italia)

I Paesi dell'UE hanno approvato l'introduzione di dazi definitivi sulle auto elettriche cinesi, in risposta ai massicci sussidi considerati sleali concessi da Pechino. (Sky Tg24 )

Dazi auto Cina, Commissione Ue adotta le nuove tariffe

Nonostante la resistenza della Cancelleria federale Tedesca, i paesi dell’UE non hanno bloccato le tariffe aggiuntive sulle auto elettriche provenienti dalla Cina. Per fermare i piani sarebbe stata necessaria la maggioranza dei 27 Stati membri, che secondo i diplomatici non è stata raggiunta nella votazione di oggi a Bruxelles. (Scenari Economici)

Nel tempo, le auto cinesi arriveranno, come è arrivata Tesla . «Potremo continuare ad alzare i dazi all’infinito, ma in questo momento il gap di competitività e di costi è tale che la Cina potrebbe permettersi politiche di prezzo ancora più vantaggiose e comunque riuscirebbe a permeare i nostri mercati». (Il Sole 24 ORE)

È quanto si legge in una nota della Commissione europea.Bruxelles ha comunque assicurato che l'UE e la Cina continueranno "a lavorare sodo per esplorare una soluzione alternativa che dovrebbe essere pienamente compatibile con l'OMC, adeguata per affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli stabilite dall'indagine della Commissione, monitorabile e applicabile". (LA STAMPA Finanza)