(IL VIDEO) I vascelli del Vajont: gli alberi sopravvissuti alla frana, deformati ma vivi, sono un monumento alla memoria

Altri dettagli:
Ponte sullo Stretto

Lasciata Feltre, ci affianchiamo al Piave e lo seguiamo fedel­mente. All’altezza di Ponte nelle Alpi, il fiume svolta secco tra le montagne da cui nasce e si nutre. Dopo una quindicina di mi­nuti si intravede Longarone, con i suoi palazzoni anni Settanta. Sembra un grande balcone, affacciato prima su una zona indu­striale e poi su due monti: il Toc e il Salta. A unirne le pendici, scavate dal torrente Vajont, è una colata di cemento alta 261 metri. (il Dolomiti)

Se ne è parlato anche su altri media

Il riconoscimento è stato consegnato dalla Fiab Belluno, dopo la salita in bicicletta alla diga del Vajont e ad Erto per la quinta edizione della Pedalata di impegno civile in ricordo del disastro del 9 ottobre 1963 e delle sue vittime. (Corriere Delle Alpi)

Passate le 22 succede qualcosa 200 metri più su che mette in allarme il guardiano della diga: un pezzo del Monte Toc sta franando, ma nessuna comunicazione arriva a valle. È un tranquillo mercoledì autunnale a Longarone, piccolo centro della valle del Piave (nel bellunese), con tutti gli abitanti raccolti nelle case e nei bar davanti alla yv, per il match di Coppa dei Campioni tra il grande Real Madrid di Puskas e Di Stefano e gli scozzesi dei Glasgow Rangers: corre l’anno 1963. (altovicentinonline.it)

Si tratta di una delle pagine più tristi della storia italiana del ventesimo secolo. Erano le ore 22.39 del 9 ottobre del 1963 quando l'Italia ha assistito a una tragedia immane. (La Gazzetta dello Sport)

Ravenna in Comune: 'Il Vajont e l'alluvione raccontano una stessa storia'

"Ritengo doveroso oggi 9 ottobre ricordare il 61esimo anniversario del disastro del Vajont, uno dei peggiori disastri ambientali causati dall'uomo. Erano le 22:39 di quel giorno, quando un'enorme frana si staccò dal Monte Toc e precipitò nel bacino artificiale e sollevò un'onda che spazzò via molto paesi in pochi minuti. (Tiscali Notizie)

Il 9 ottobre 1963 una frana del Monte Toc finisce nella diga del Vajont, al confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, provocando una gigantesca onda di fango che travolge i paesi a valle: Erto e Casso prima, poi Longarone, Codissago e Castellavazzo. (OGGI)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)