Santanchè "sotto esame": si vota la sfiducia (l'ennesima)
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Oggi, 25 febbraio, sarà un giorno decisivo per il ministro del Turismo Daniela Santanchè. Alla Camera si vota la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni per il caso Visibilia. Sulle spalle di Santanchè pesa un rinvio a giudizio per falso in bilancio mentre nulla è stato ancora deciso per l'accusa di truffa all'Inps. La sfiducia è stata lanciata dal Movimento cinque stelle e sottoscritta poi da Pd, Avs e Italia viva. (Today.it)
Ne parlano anche altri giornali
Non ci sono deputati di maggioranza iscritti a parlare nella discussione generale, in Aula alla Camera, sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nell’ambito del caso Almasri, come era già accaduto in occasione della mozione di sfiducia alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè (La Stampa)
Nel pomeriggio il voto sulla ministra del Turismo, rinviata a giudizio per falso in bilancio. Il guardasigilli nel mirino delle opposizioni per il caso Almasri (LAPRESSE)
Doppia mozione di sfiducia alla Camera, con la maggioranza alla prova dell’Aula nel pomeriggio, quando si voterà sul destino della ministra del Turismo Daniela Santanchè, mentre al mattino è fissata la discussione generale sulla mozione contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio, firmata da Pd, M5s, Avs, Iv e +Europa in riferimento alla vicenda Almasri. (Il Fatto Quotidiano)
Alla Camera va in scena la discussione sulla doppia mozione di sfiducia per i ministri Nordio e Santanché. Per entrambi l'opposizione preme e chiede le dimissioni. (Il Giornale d'Italia)
Per un ‘verdetto’ su Nordio, salvo clamorosi (e inattesi) cambiamenti dell’ordine del giorno, questa settimana non se ne farà nulla. Destinatari delle mozioni sono i ministri della Giustizia Carlo Nordio e del Turismo Daniela Santanchè (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
"L'esito numerico della mozione è scontato. Noi voteremo, ma non abbiamo sottoscritto la mozione di sfiducia alla Santanchè, perché riteniamo che si sarebbe dovuta dimettere da tempo, per motivi di conflitto di interesse e di grave incapacità. (Il Sole 24 ORE)