Tony Effe, il Campidoglio e il valore politico del tempo libero (di E. Loprevite)
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Tony Effe torna con un nuovo tormentone. Stavolta non è la hit dell’estate, ma il caso del concerto di Capodanno nella Capitale. Breve riepilogo delle puntate precedenti: Alessandro Onorato, assessore ai grandi eventi, sport e moda al Comune di Roma, decide di ingaggiare Mahmood, Mara Sattei e il trapper di Rione Monti, noto per i suoi testi violenti e sessisti. All’annuncio si scatenano le critiche da ogni parte politica e il sindaco Roberto Gualtieri ritira l’invito per Tony poiché troppo divisivo, rivendicando il carattere inclusivo della manifestazione, che mostra un’evidente contraddizione in termini: per unire le persone è davvero necessario escluderne altre? Ed è proprio ciò che ribadiscono tutti gli artisti – dai colleghi Lazza e Kid Yugi, fino ad arrivare a Emma e Vasco Rossi - dando il proprio supporto a Tony Effe e gridando lo “stop alla censura!”. (L'HuffPost)
La notizia riportata su altri giornali
Leggi tutta la notizia Così al... (Virgilio)
Inoltre, resterà chiusa al traffico la strada provinciale SP34 nel tratto tra via dell’Industria e via Pigafetta. (SARdies.it)
A stupirlo è "la superficialità delle istituzioni: l’hanno invitato perché volevano cavalcare l’onda, il primo posto in classifica, ma probabilmente non avevano mai ascoltato neanche una sua canzone". (Today.it)
Tra musica, coreografie e spettacoli, l’evento si prospetta come uno dei momenti più attesi delle festività natalizie, anche se quest’anno ha particolarmente attirato l’attenzione dei media, non solo per la qualità degli artisti annunciati, ma anche per le recenti notizie legate al cambio della la programmazione. (Immobiliare.it)
«Le donne che gestiscono i nostri centri antiviolenza e lavorano sul campo mi hanno scritto, sono state loro che ci hanno spinto a fare questo passo indietro»: il sindaco Gualtieri, a Fuori Tg del Tg3 torna sul caso Tony Effe. (Corriere Roma)
Via social, Tony Effe annuncia una data a sorpresa il 31 dicembre al Palaeur, con prezzi calmierati a 10 euro, e l’idea di donare una parte degli incassi ad associazioni contro la violenza sulle donne. (il manifesto)